Al di là delle feste e delle maschere il carnevale 2013, conclusosi ufficialmente con il milanese sabato grasso, è stato indelebilmente segnato dalla crisi economica. Manifestazioni e partecipazioni all’insegna della spending review hanno fatto della festività invernale di quest’anno la più povera degli ultimi decenni. Le vendite legate ai giochi e ai travestimenti di febbraio sono scese addirittura del 40% rispetto all’anno passato.
Non solo meno maschere, il crollo ha interessato anche il consumo dei tipici dolci di carnevale, dai particolarismi regionali alle chiacchiere che uniscono tutta Italia. Solo per i costumi e i travestimenti la spesa è calata del 22%, di contro è stata registrata una crescita esponenziale del fai da te, segno di come le persone siano disposte a fare a pugni con la crisi.
La festa dei carri allegorici quest’anno ha coinciso con il periodo degli innamorati, con San Valentino. La Codacons, che ha rilevato i dati, ha evidenziato come il 14 febbraio gli amanti italiani hanno dovuto far a meno di classiche cene al ristorante e ricchi gioielli, ripiegando su soluzioni all’insegna del risparmio.
La stessa Codacons ha comunicato quanto sia “evidente che la crisi economica, la perdita del potere di acquisto dei cittadini e l’incertezza che regna sul futuro del nostro paese, spingono gli italiani a una spending review negli acquisti, specie per quelli non primari.” L’ associazione infine sottolinea quanto dovrebbe “far riflettere il fatto che, per arrivare alla fine del mese, sempre più cittadini decidano di rinunciare a feste un tempo molto sentite.”