Tra tasse e contributi fiscali, gli italiani pagano in media ben 19,2 miliardi di euro ogni anno.
Questi i dati pubblicati in seguito al terzo simposio internazionale svolto da poco nella splendida città do Capri che ha raccolto la presenza dei maggiori esponenti e rappresentanti delle associazioni dei contribuenti presenti nei principali paesi europei.
Da quanto emerso dall’indagine condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, sembra che siano gli artigiani, seguidi dai liberi professionisti e dalle Piccole e Medie Imprese, a dover sborsare annualmente oltre 5.036 euro anno per la tassa obbligatoria occulta.
Lo studio in questione ha preso in esame alcune principali categorie di costi e spese obbligatorie come l’Iva, la dichiarazione dei redditi, l’intrastat dei sostituti d’imposta approfondendo, inoltre, il calcolo del redditometro e tutto ciò che attiene allo svolgimento delle pratiche fiscali compreso il costo per l’acquisto dei software fiscali o di tenuta della contabilità.
Oggetto di analisi inoltre, la trasmissione telematica e la gestione dei crediti fiscali , compreso le osservanze per la privacy e le pratiche di antiriciclaggio oltre alla necessaria formazione del personale (fondamentale per potere svolgere pratiche in materia contabile e fiscale).
Analizzando ogni categoria, è stato possibile individuare con precisione il pagamento di una cosiddetta tassa occulta che in Italia ammonta a 5.036 euro, mentre negli altri paesi rientranti nel contesto non superano non supera i 2.00 euro totali.
Un dato importante da sottolineare è che l’incidenza della tassa in questione, è ovviamente direttamente legata alla grandezza dell’azienda di riferimento, difatti è possibile constatare che le imprese con meno di di 5 dipendenti hanno un costo e dell’8,5% del fatturato, mentre quelle che contano un numero inferiore ai 50 dipendenti raggiungono quota 7,4%, e solo quelle con meno di 250 addetti hanno un’imposizione del 6,8%.
Da una lettura sommaria è possibile comprendere come siano proprio le piccole imprese a pagare maggiormente lo scotto di una situazione economica e di un governo che stenda a dare al via ad una riforma fiscale capace di risollevare le sorti delle imprese.