Il caro-petrolio, i cui effetti aggravano la crisi che colpisce ormai da anni l’Occidente, ha portato il governo italiano, come quelli del resto del mondo, a ridefinire la politica sulla produzione energetica. Il petrolio, come il carbone e il gas naturale, fa parte delle fonti energetiche tradizionali che negli ultimi due secoli hanno sostenuto la crescita economica e industriale, ma oltre ad essere la causa principale dell’effetto serra e del surriscaldamento del globo, tali risorse sono sempre più economicamente insostenibili.
Il referendum che in Italia ha detto no al nucleare spinge il nostro Paese sulla via dell’energia rinnovabile, a tal proposito l’eolico pare essere la soluzione migliore.
Una ricerca americana condotta da Kate Marvel del Lawrence Livermore National Laboratory, in California, ha rivelato che l’energia prodotta dal vento potrebbe potenzialmente sostenere le richieste dell’intero pianeta.
Lo studio è stato fatto usando modelli matematici e considerando le sole limitazioni geologiche, ovvero mettendo da parte fattori tecnici ed economici legati più strettamente alle politiche dei singoli Paesi: i risultati sono stati straordinari. Se in modo uniforme fossero installate nel globo le pale eoliche per sfruttare i venti di superficie e le rivoluzionarie turbine atmosferiche per i venti di alta quota, si supererebbe di ben 120 volte il fabbisogno energetico della terra. È stato dimostrato come un solo paese possa potenzialmente garantirsi l’autosufficienza energetica col solo eolico.
Attualmente l’unico vero scoglio per la diffusione dell’eolico è rappresentato dagli elevati costi delle installazioni, si tratta di finanziare una politica energetica che non punta sul guadagno immediato, e sono davvero pochi i governi che hanno il coraggio di affrontare questa scommessa. Ad ogni modo alla lunga il guadagno non deriverebbe soltanto dall’autosufficienza energetica ma anche dalla creazione di molti e nuovi posti di lavoro.
Che il vento soprattutto in mare,sia l’energia che costa meno ormai è di dominio mondiale.Solo in Italia dove il fossile comanda al 90% non si discute il problema seriamente perchè anche l’Enel con la Green fa vento ma non capisce una regola fondamentale che il vento va stoccato.Dove? in mare o fiumi come faccio sempre.Cosi’ si sfrutta un mio leverage,chiamato nel mondo Caffese leverage che moltiplica per 500% l’energia vento(cioè 40 GW di vento in mare,portati al Po mi consentono 200 GW finali).Senza stoccaggi seri non si moltiplica il vento e senza HTSE non si moltiplica la biomassa per fare biofuels detti HTSE o Caffese perchè nel mondo si usa il nucleare,mentre io uso il vento combinato con il mare o fiumi.Senza HTSE che ha un leverage del 250% non si produce biofuels ad 1 euro litro alla pompa che significa darlo all’industria a 0,50 cent euro litro e non posso produrre il MWh da 13 euro a 33 euro a seconda dello stoccaggio e dell’impianto HTSE. I piani sono fermi come pietre al Governo perche’ Eni ed Enel sono contrarie e cosi’ho 720.000 giovani disoccupati o in standby mentre il Clini paga milioni allo standby delle centrali-olio-metano.
I soldi ci sono ma al Governo sono abilissimi a buttarli o darli all’Enel che proprio non li merita.Stante attenti che Terna voleva copiare il mio piano facendosi dare i 36 miliardi del nucleare ma Terna nello stoccaggio autoconsumava il 100%,mentre io ho un autoconsumo del 17% e vendo lo 83%.Cioe’ Terna voleva soldi per mangiarseli.