“Per finalità di contenimento della spesa pubblica, di risparmio di risorse energetiche, nonché di razionalizzazione ed ammodernamento delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici, con decreto del Presidente del Consiglio, sono stabiliti standard tecnici fra i quali lo spegnimento dell’illuminazione ovvero suo affievolimento durante tutte o parte delle ore notturne.” Questo è il contenuto della cosiddetta “Operazione Cieli Bui” facente parte della legge di stabilità in approvazione al Consiglio dei Ministri durante la giornata di ieri 9 ottobre.
La legge di stabilità studiata dal governo Monti prevede nel prossimo triennio un risparmio di ben 11,6 miliardi di euro, 6,5 dei quali utili a evitare un ulteriore aumento dell’Iva. Nessuno può contestare il tentativo dello Stato di risparmiare quanti più soldi possibili, tuttavia la paura giustificata degli italiani è che si vada così a trascurare i diritti dei singoli cittadini.
Il diritto alla sicurezza è fondamentale, eppure ordinare di spegnere le luci durante la notte sembra andare contro questo principio. È pur vero che la bozza contiene delle eccezioni che prevedono “l’individuazione di specifici luoghi ed archi temporali, nei quali, invece, non trovano applicazione le misure.”, tuttavia è difficile credere che in una città esistono zone sicure se lasciate completamente al buio.
La legge deve ancora essere messa in pratica, fin ad allora non sappiamo quali accorgimenti saranno presi al momento di renderla eseguibile, tuttavia, a tal proposito il governo ha già chiesto l’aiuto delle istituzioni pubbliche “Gli enti locali adeguino i loro ordinamenti sulla base delle disposizioni contenute nel decreto.”
La speranza è che non si arrivi a stabilire un’ora di coprifuoco, entro la quale tutti debbano rifugiarsi nelle loro case per evitare i pericoli della notte.