La cosiddetta manovra di Ferragosto, dopo l’approvazione della Commissione Bilancio al Senato, è stata sottoposta all’Aula di Palazzo Madama. Quest’ultimo organo dovrà approvare definitivamente il provvedimento, prima che passi alla Camera. Molto chiacchierata negli ultimi giorni sono state le misure descritte per combattere l’evasione fiscale.
In alcune precedenti stilature della manovra, si era parlato dell’obbligo di indicare nella dichiarazione dei redditi le informazioni sui conti correnti e i rapporti finanziari, oltre che la pubblicazione online da parte dei Comuni del 730. Ebbene questi due punti, considerati dai più “provvedimenti troppo severi in materia” sono stati eliminati. Tuttavia saranno comunque pubblicati su internet i dati dei contribuenti, ma in forma aggregata, suddivisi per categoria, senza indicare il nome.
La manovra autorizza inoltre l’amministrazione fiscale, ad effettuare controlli sul conto corrente, e non solo in caso di accertamento, ma anche per effettuare regolari controlli a scopo preventivo. Inoltre si ha avuto definitivamente lo stop alla sospensione del carcere per chi evade somme superiori ai tre milioni di euro, anche se in maniera non retroattiva.
Le soglie di evasione fiscali oltre le quali è prevista la reclusione sono state ulteriormente abbassate ai 30mila euro. Chi evade questa somma infatti, è prevista un periodo di detenzione che va da un anno e mezzo ai sei anni. Aumentano anche i termini di prescrizione per i reati fiscali, che vengono elevati di un terzo (anche in questo caso, la norma non è retroattiva), mentre diminuiscono gli sconti sulle pene nel caso di conciliazione mediante pagamento, che si riducono dalla metà ad un terzo.