– Indagine dell’Adoc sullo stato del servizio informazioni abbonati, ossia tutte quelle numerazioni che dal 2005 hanno sostituito il vecchio “12”. Dall’indagine risulta una pressoché inesistente concorrenza tra gli operatori, l’assenza di trasparenza sulle tariffe e lo sforamento, in due casi, dei massimali di costo imposti dall’Autorità delle Telecomunicazioni.
“Abbiamo denunciato all’Agcom i problemi e le anomalie presenti nel settore del servizio informazioni abbonati – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – abbiamo rilevato, a seguito delle nostre indagini, che due operatori impongono costi all’utenza, per chiamate di uno e tre minuti da operatori fissi, superiori anche del 25% ai massimali previsti dall’Authority stessa con la delibera 8/06/CIR. Inoltre, il profilo tariffario che emerge dai siti degli operatori è spesso lacunoso e fuorviante, quasi mai trasparente. Spesso l’unico modo di conoscere il costo della chiamata è contattare direttamente l’operatore e ascoltare il messaggio gratuito obbligatoriamente posto prima della telefonata. In ultimo, abbiamo registrato un’altra grave anomalia. In base alla delibera citata è previsto l’obbligo di esplicita accettazione da parte del cliente per il completamento della chiamata. In merito a tale servizio, abbiamo riscontrato grossi limiti di trasparenza rispetto alla comunicazione sulla tariffazione a cui il servizio stesso è assoggettato: facendosi passare il numero ricercato direttamente dall’operatore, infatti, si continua a pagare il costo del servizio, secondo una tariffa non segnalata correttamente all’utente né da sito né durante la chiamata. Gravi incongruenze e mancanze che danneggiano unicamente il consumatore”.
L’Adoc, inoltre, ha segnalato all’Antitrust la mancanza di concorrenza tra gli operatori.
“Dalle indagini risulta che i costi delle tariffe di tutti gli operatori, eccetto i due menzionati, corrispondono ai limiti imposti dall’Agcom – continua Pileri – che pure aveva inserito i massimali proprio per stimolare una sana concorrenza. Così non è stato, visto che oggi 19 operatori, praticamente, offrono lo stesso servizio allo stesso prezzo e dal 2005, anno di nascita dei nuovi “12”, ribassi dei costi non si sono verificati. L’ennesima anomalia del mercato delle telecomunicazioni, che abbiamo denunciato all’Antitrust. Ci auguriamo che l’Autorità, ancora una volta, intervenga prontamente per eliminare l’anomalia e per far rispettare i diritti dei cittadini consumatori”.
Fonte: Adoc.org