Vacanze disastrose, quest’anno è andata meglio

Come sono andate le vacanze degli italiani? Meglio del solito, almeno a sentore il Codacons.
L’Associazione di Consumatori ha raccolto come al solito le segnalazioni di disguidi capitati durante il periodo estivo, in Italia come all’estero, e i numeri sono inferiori a quelli del 2010.

Si parla infatti di circa 11.000 denunce verbali, una cifra del 15% inferiore rispetto ad un anno fa. Anche se la stagione non è ancora finita, con l’ultima tranche di vacanzieri che è appena partita o sta per farlo, il bilancio può dirsi quindi positivo anche se non sono mancati pesanti disagi dovuti soprattutto ai viaggi e a strutture giudicate assolutamente non all’altezza soprattutto per quello che promettevano ai loro clienti.

La maggior parte di segnalazioni riguarda il cattivo funzionamento dei trasporti con ritardi e cancellazioni troppe volte inattesi che sono stati lamentati dal 27% degli utenti. Esempio tipico ne siano i paurosi rallentamenti subiti dal trasporto ferroviario dopo il rogo alla stazione romana di Tiburtina. Al secondo posto nelle lamentazioni degli italiani, con il 24%, l’intero pacchetto turistico che ha tradito le attese della vigilia. Poi con il 19% gli alberghi e con il 16% e le promesse delle brochure consultate in agenzia viaggi o su internet che non sono state mantenute. Nettamente migliorata invece la situazione dei bagagli con un calo del 2% (dall’8 al 6) dei disguidi segnalati. In aumento invece gli ‘altri problemi’ (passati dal 5% al 7%), nei quali una voce importante hanno le finanziarie alle quali sempre più nostro connazionali si rivolgono per un prestito che consenta loro di partire.

Tra i problemi segnalati con maggiore frequenza e tra quelli anche più curiosi gli alberghi che invece della vista mare ne offrivano una meno romantica su una discarica, camerieri ubriachi già alle 6 del pomeriggio, residence con docce che “sputano liquido rosso”, come successo nel Gargano, o ancora camere infestate dagli scarafaggi.

Chi fosse rimasto insoddisfatto del suo soggiorno però deve muoversi in fretta per sperare di ottenere un risarcimento. La richiesta deve infatti pervenire a chi abbia organizzato il viaggio con una raccomandata con ricevuta di ritorno al massimo entro dieci giorni lavorativi dal rientro, anche senza quantificare subito il danno. In questo caso ci si può appoggiare direttamente ad un’associazione di tutela dei consumatori, che ha comunque maggior peso sulle compagnie rispetto ad un singolo. In allegato si dovranno poi presentare la copia del contratto, foto e filmati fatti sul posto, ricevute di pagamenti effettuati, eventuali certificati medici e testimonianze. In ogni caso, auguri.

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