Tutti sapevano che, affinché il governo Renzi potesse portare a termine il programma di rilancio economico dell’Italia, sarebbero serviti dei tagli sulla spesa. Ma in pochi avrebbero scommesso che un esecutivo di larghe intese potesse andare a recuperare i soldi riducendo drasticamente le spese militari. Ed è proprio questo invece il progetto più corposo e ambizioso con il quale il team di Matteo Renzi ha intenzione di recuperare le risorse necessarie a rilanciare il lavoro, aumentare i salari e tagliare sulle tasse per le famiglie che denunciano un reddito basso. E i primi ad essere sacrificati saranno molto probabilmente i tanto discussi F-35.
I cacciabombardieri statunitensi, fin dall’epoca dei primi accordi per il loro acquisto, avevano portato a grandi polemiche che avevano attraversato tutto il Paese. Le proteste riguardavano la loro funzione e l’utilità che, un Paese in crisi economica, si sarebbe potuta trarre visti gli oltre 14miliardi di euro necessari per l’acquisto. Oggi invece sembra sempre più concreta la tesi che prevede un loro ulteriore dimezzamento, da 90 a 45, tanto che a proposito di F-35 è lo stesso Renzi ad ammettere: “è lecito immaginare che si può ripensare, si può ridurre la spesa.” ma aggiunge anche che “Il ministro Pinotti ha ragione a dire che risparmieremo molti soldi dalla Difesa: 3 miliardi di euro, non tutti dagli F-35, ma dal recupero delle caserme e dalla riorganizzazione delle strutture militari. Sugli F-35 continuiamo con i programmi internazionali e una forte aeronautica ma quel programma sarà rivisto.”
In sostanza non si tratta di annullare del tutto i patti internazionali sulle spese militari, come molti da sinistra continuano a chiedere. Ma la soddisfazione per chi vede finalmente accettata la richiesta di recuperare le risorse dalla Difesa non viene meno, dal momento che è previsto un importante intervento economico in favore della collettività.