Intervistato dal TG1, il leader del centro-destra, Silvio Berlusconi, ha annunciato la rinascita di Forza Italia. La notizia era già stata data sia da Daniela Santanchè che dal segretario del PDL, Angelino Alfano, ma adesso ha tutta l’aria dell’ufficialità e della certezza. Il PDL non scomparirà come sigla, spiega ancora il Cavaliere, ma sarà l’unione di tutti i partiti della coalizione, cioè di Forza Italia, della Lega Nord, di Fratelli d’Italia e La Destra. In sostanza, PDL al posto di Casa delle Libertà. D’altronde, nel 2008 il nome fu scelto proprio per l’assonanza della CdL, nata nel 2001 e che tanta fortuna aveva portato al centro-destra. Resta ancora da vedere se il PDL avrà una struttura federativa o di coalizione. Non è un mistero che la prima ipotesi sia stata sempre preferita da Berlusconi, che vi vede in ciò la possibilità di stare insieme, conservando le proprie identità, ma pur sempre accettando un sistema decisionale certo e collegiale, che in teoria dovrebbe evitare la litigiosità degli anni passati tra alleati.
Ed ex AN come Maurizio Gasparri e Altero Matteoli accettano con rassegnazione al ritorno del vecchio nome, malgrado non lo abbiano condiviso. Resteranno nel partito, anche se si chiamerà Forza Italia.
E continuano i movimenti in casa Grillo. Ieri, un’altra senatrice, Fabiola Anitori, ha comunicato l’addio al gruppo del Movimento 5 Stelle, definendolo “feudale” nelle logiche, riferendosi alle espulsioni di queste settimane.
Con la Anitori diventano quattro i senatori che hanno già lasciato l’M5S e il segnale è ormai un campanello d’allarme per il mondo grillino, visto che sembra assumere i contorni della realtà la previsione che alla fine saranno anche una trentina i soli senatori che molleranno Grillo, per andare al gruppo misto o in altre case o ancora per creare un gruppo autonomo.
