In un’intervista a TeleRoma56, il leader del centro-destra conferma il suo sostegno al governo Letta, nonostante la morsa giudiziaria che gli si stringe attorno, nelle ultime settimane. Anzi, il Cavaliere rivendica con orgoglio di avere posto fine a una guerra civile tra le due principali coalizioni. Tuttavia, spiega che adesso bisogna sfruttare quest’occasione per fare le riforme una volta per tutte. E spinge decisamente verso la formula del semi-presidenzialismo, similmente al modello francese, da sempre uno dei cavalli di battaglia del centro-destra, ma accantonato negli ultimi anni dal PDL, per le resistenze degli altri partiti. Ma ora che i renziani ammiccano al sistema presidenziale, Berlusconi ritiene che una riforma per consentire ai cittadini italiani di eleggere direttamente il capo dello stato sia possibile e auspicabile.
Ma un’altra riforma desiderata dall’ex premier è anche quella di rafforzare i poteri del premier, con la possibilità di rimuovere i ministri e con il governo che possa fare approvare un disegno di legge in 90-120 giorni da una sola Camera, magari dimezzata nel numero dei componenti.
Ieri, sarebbe stato raggiunto un accordo tra PD e PDL per l’assegnazione delle presidenze alle commissioni di controllo, che generalmente vanno ai gruppi parlamentari di opposizione. L’accordo prevederebbe che la Commissione di Vigilanza sulla Rai vada al grillino Roberto Fico, mentre il Copasir (commissione di controllo sui servizi segreti) al leghista Giacomo Stucchi e il Sel Dario Stefano alla Giunta del Senato.
Scontenta Sel, che avrebbe voluto Claudio Fava a capo del Copasir, mentre Fico ha annunciato che il Movimento 5 Stelle proporrà la creazione di un Consiglio degli Audiovisivi, a cui potrebbero accedere per concorso tutti i cittadini e che avrebbe il potere di nomina del cda Rai, mentre la Commissione di Vigilanza sarebbe abolita.