Silvio Berlusconi starebbe preparando un piano per il caso in cui la Cassazione a fine luglio o al più tardi a settembre dovesse confermare la condanna per il caso diritti TV Mediaset, interdicendolo dai pubblici uffici e di fatto escludendolo dalla possibilità di partecipare alla vita politica. Nessuno si fa illusioni nel centro-destra. La condanna sembra già scritta, anche se l’ordine di scuderia resta il silenzio assoluto sul caso e il basso profilo fino al giorno della sentenza. Tuttavia, i sondaggi continuano a premiare il PDL e tutta la coalizione del centro-destra, che restano avanti al centro-sinistra in calo, dopo settimane più incerte. Sembra piacere, in particolare, la spinta di Berlusconi e del suo partito ad insistere sull’abrogazione dell’IMU e ad intestarsi il no all’aumento dell’IVA.
Ma cosa accadrà se l’ex premier sarà condannato in via definitiva. L’ipotesi più in voga vorrebbe che Berlusconi in persona abbia in buona parte già scritto un discorso di fuoco contro Enrico Letta, determinando nel caso la fine del governo. Negli ambienti berlusconiani lo chiamano un “piano di guerra”. Il centro-destra in Parlamento e nel paese scatenerebbero l’inferno e deputati e senatori del partito potrebbero dimettersi in massa dalle loro cariche e con il ritiro dei ministri e sottosegretari dalla compagine governativa, dando vita alla forma di protesta e alla crisi istituzionale più clamorose nella storia della Repubblica.
Si attendono i sondaggi e la reazione degli elettori a siffatte mosse. Di certo, però, con un governo in crollo di popolarità e un centro-destra in ascesa, la condanna della Cassazione di Berlusconi sarebbe una pietra tombale all’esperienza dell’esecutivo delle larghe intese.