Fotovoltaico, entro due anni Italia leader del mercato

C’è una scadenza temporale importante per la produzione di energie alternative in Italia che potrebbe portare anche ad un risparmio per le nostre tasche: entro il 2013 infatti l’Italia potrebbe diventare la prima nazione europea nella quale la produzione di energia fotovoltaica si allineerebbe a quella tradizionale.

La previsione arriva dal rapporto annuale dell’EPIA, l’associazione europea dell’industria fotovoltaica, secondo la quale entro due anni nel nostro Paese sarà possibile produrre un determinato quantitativo di energia elettrica da fonte rinnovabile con lo stesso costo di produzione di energia elettrica da una fonte convenzionale.

Lo studio prende in considerazione gli impianti fotovoltaici presenti in Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna, oltre che in Italia, ossia i Paesi che sono più all’avanguardia in questo settore.

Entro il 2020 la produzione di energia attraverso questi impianti sarà in grado di essere assolutamente competitiva rispetto alle altre fonti, portando così ad una riduzione di costi pari almeno al 50%, ma già oggi almeno stando a quanto afferma l’Epia l’elettricità solare è più conveniente di quanto si possa pensare e nelle prossime stagioni, soprattutto grazie alle innovazioni portate dalla ricerca nel settore e alla concorrenza tra i produttori il trend sembra destinato ad andare sempre meglio.

Infatti il costo di produzione di energia fotovoltaica in Europa potrebbe diminuire dalla media di 0,16-0,35 euro per kWh del 2010 a 0,08-0,18 euro per kWh nel 2020, ovviamente a seconda della sua diffusione capillare nelle aree interessate. In questo una parte fondamentale la dovranno recitare i governi, grazie ai quali allo stato attuale dei fatti è ancora possibili sviluppare l’industria fotovoltaica. Un aiuto economico fondamentale, che potrà andare scemando quando lo sviluppo tecnologico sarà a pieno regime.

E a dare il buon esempio nel nostro Paese è la Puglia, decisamente la regione nella quale si registra una produzione maggiore, con circa 1.685 Megawatt e ben 17.812 impianti in esercizio. In testa c’è Lecce con 481 Megawatt e 5.773 impianti: a seguire Bari con 5.406 impianti e 290 Mw, Taranto con 2.373 impianti e 236 Mw, Brindisi con 1.989 impianti e 348 Mw, Foggia con 1.698 impianti e 273 Mw, Bat con 907 impianti e 108 Mw. La nuova frontiera, dopo gli impianti fissi, è quella dei tetti industriali che possono consentire alle aziende di rientrare in fretta dei loro investimenti e di rendersi indipendenti.

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