Giornata decisiva sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. O forse no. La Giunta per il Regolamento di Palazzo Madama è chiamata ad esprimersi se l’Aula del Senato dovrà votare in modo palese o con scrutinio segreto. Stando ai numeri, non c’è alcuna certezza che l’organo si pronunci in un senso o nell’altro. Infatti, su 13 componenti, 6 sono schierati per il voto palese (PD, Sel e M5S), altri sei per il voto segreto (PDL, Lega, Gal) e Linda Lanzillotta (Scelta Civica) non ha ancora sciolto la riserva. Il suo potrebbe essere il voto decisivo per fare propendere la bilancia da una parte o dall’altra.
Per il centro-sinistra più Movimento 5 Stelle, il voto dovrebbe essere palese, perché non è sulla persona, bensì si tratterebbe solamente di adeguarsi a una legge (la Severino), che automaticamente porterebbe alla decadenza dell’ex premier condannato in via definitiva.
Sul punto, tuttavia, non c’è assolutamente certezza per i tempi. Il voto di oggi potrebbe essere rinviato a domani, mentre non è detto che anche qualora la Giunta si esprimesse per il voto palese, l’Aula possa effettivamente votare in questo modo sulla decadenza di Berlusconi. Dovrebbe rimanere in piedi, infatti, il regolamento che prevede che al Senato basti la richiesta di almeno 20 senatori per ottenere il voto segreto.
E’ ovvio che la battaglia è squisitamente politica. Il PD teme di finire oggetto di contestazione da parte della base e di subire un tracollo elettorale, qualora nel segreto dell’urna, il Cavaliere dovesse scampare la decadenza e salvarsi per alcuni voti contrari arrivati anche tra le sue file, nonché persino dai grillini.