Silvio Berlusconi propone la sua ricetta per l’Italia e punta sulla questione fiscale. Secondo l’ex premier, in cinque anni si potrebbe ridurre la spesa pubblica del 10%, ossia di 80 miliardi di euro, con cui si abbasserebbe l’Irap, si taglierebbe l’Irpef a sole due aliquote, si introdurrebbe il quoziente familiare e si eliminerebbe l’IMU sulla prima casa. Quest’ultimo provvedimento, assicura Berlusconi, sarebbe adottato già al primo Consiglio dei ministri, ricordando che la stessa cosa fu fatta nel 2008, quando venne abolita l’ICI sulle prime abitazioni.
Il leader del centro-destra invita a non fidarsi di Monti e delle sue “chiacchiere” elettorali, perché il suo governo tecnico ha tassato tutto quello c’era da tassare e al contempo il Prof affermava solo un mese fa che se fosse stata tolta l’IMU sulla prima casa, sarebbero saltati i conti pubblici.
Una stoccata, quella di Berlusconi a Monti, che coinvolge anche il risultato presunto delle elezioni: il centro non sarà determinante per governare e i sondaggi starebbero dimostrando l’avanzata del centro-destra, pur rimanendo in vantaggio il centro-sinistra di Pierluigi Bersani.
Solo nell’ultima settimana, il centro-sinistra avrebbe perso lo 0,3% (ma il PD arretra dell’1,1%), attestandosi al 36,8%, mentre il centro-destra sarebbe stabile al 28%, con il PDL a quota 20%. Questo è l’esito di un sondaggio Emg, quello presentato ogni lunedì da Enrico Mentana al TG La7.
Un altro sondaggio realizzato da Tecnè per Sky TG 24, invece, è ancora più allarmante per Bersani, il quale vincerebbe le elezioni, ma al Senato non avrebbe la maggioranza assoluta dei seggi, fermandosi a 157 senatori, contro i 158 necessari per avere il via libera formale al governo. Un esito, che potrebbe peggiorare nelle prossime settimane, dato il trend negativo per il centro-sinistra e positivo per centro-destra e Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Quest’ultimo sarebbe salito negli ultimi sette giorni dal 12,8% al 13,5%.
