Coloro che si trovano in affitto, sanno bene di cosa stiamo parlando date le polemiche e i malcontenti che hanno accompagnato la famosa riforma che in un secondo momento ha poi dato vita alla struttura normativa della “cedolare secca“.
Me nel dettaglio, che cos’è la cedolare secca?
Quando parliamo di Cedolare Secca, intendiamo un prelievo diretto in percentuale sul canone di affitto che va a sostituire tutte le tassazioni correlate agli affitti, quali ad esempio Irpef e Imposta di Registro. In questo modo quindi, le tasse sugli affitti verranno rese direttamente proporzionali al canoni di locazione, senza subire alcuna maggiorazione dovuta al reddito.
Ma si può risparmiare aderendo alla cedolare secca?
La risposta è affermativa, difatti è stato stimato che i proprietari i quali vorranno aderire ala cedolare secca possono ottenere vantaggi e benefici per risparmi che si aggirano intorno al 22,6% rispetto alla tassazione attuale. Difatti al giorno d’oggi i contratti di locazione sono soggetti a tassazioni in base all’aliquota marginale Irpef, motivo per cui l’importo da versare varia in base al reddito percepito dal proprietario.
Come favorire il decollo della cedolare secca?
Iniziamo con il dire che la cedolare secca può essere utile in qualche circostanza e un po’ meno in altre, e va a sostituire l’irpef ordinaria sugli affitti.
L’applicazione della cedolare secca beneficia in modo particolare coloro che percepiscono redditi medio-alti, al fine di combattere l’evasione fiscale mediante la mancata registrazione dei contratti in nero. Da oggi in poi quindi, c’è da fare molta attenzione, in quanto le pene per gli affitti in nero sono diventate ancora più aspre e volte a generare un conflitto di interessi tra proprietari e inquilini.
I proprietari che non procedono alla denuncia dei canoni incorreranno in sanzioni che vanno dal 200% al 400% dell’imposta evasa, senza alcun tipo di riduzione dell’imposta.