Evasione fiscale di sopravvivenza: problema italiano

Attilio Befera e l'evasione fiscaleL’evasione fiscale di sopravvivenza esiste ed è in primo luogo un problema dello Stato italiano. Questo è quanto emerso dall’intervista che Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha rilasciato a Giovanni Minoli di Radio 24: “Se la pressione fiscale fosse più bassa, indubbiamente l’evasione sarebbe minore.” Non si tratta di un’azione giustificazionista nei confronti di chi non paga le tasse, quanto piuttosto di un’oggettiva presa visione dei fatti: in Italia le piccole aziende e le famiglie stanno supportando una crisi troppo pesante per loro, se l’aiuto non arriva dal Governo allora aggirare la legge diviene un fatto fisiologico.

Ma se da un lato è vero che Befera afferma: “Senza voler strizzare l’occhio a nessuno e senza ambiguità nel contrastare l’evasione, ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno.” sempre il direttore dell’Agenzia delle Entrate mette in chiaro “Che l’evasore sia un parassita della società è un dato di fatto.” per poi aggiungere “Esistono diversi tipi di evasione. Noi cerchiamo di combatterli tutti: senza Equitalia le imposte in Italia non le pagherebbe nessuno.

Attilio Befera pensa che per risolvere il problema dell’evasione fiscale non occorra soltanto una rivoluzione della strategia di Governo, ma anche un radicale cambiamento delle abitudini del Belpaese: “Evadere fa ancora parte della cultura italiana, bisogna cambiarla. Non è furbizia, bisogna insegnarlo alle nuove generazioni.” Probabilmente Minoli ha voluto mettere in difficoltà il direttore quando l’ha punzecchiato sul suo stipendio da 304mila euro l’anno, garanti di grande sicurezza economica, ma Befera ha concluso: “Mi sento ricco? No.

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