Federalismo fiscale, innovazione o bufala?

Da oramai parecchio tempo si parla con insistenza del federalismo fiscale, ossia dell’introduzione di un apparato fiscale diverso da regione a regione. Un simile sistema dovrebbe premiare le regioni più virtuose in un primo momento e tendenzialmente dovrebbe mirare a convogliare il tutto in una situazione di livellamento, con le regioni che si comportano peggio che possono trarre spunto per migliorare nel lungo, o forse lunghissimo, periodo.

Tralasciando in questa sede gli effetti che il federalismo così inteso può portare, visto e considerato che tutti i maggiori economisti si sono già espressi sulla vicende, quello che ci preme sottolineare in questo breve articolo è il suo lato prettamente economico.

Il Sole 24 Ore ha analizzato l’Irpef formulando una ipotesi regione per regione e i risultati lasciano una certa, diffusa, preoccupazione. Il problema riguarda il peso delle addizionali, spiega il noto quotidiano economico, che sarà molto differente a seconda che si tratti di regioni virtuose oppure di regioni che presentano dei vistosi conti in rosso. I bilanci delle nostre regioni sono incredibilmente vari e questo potrebbe portare a differenze incredibilmente vistose.

In soldoni il risultato potrebbe essere un aumento dell’Irpef di addirittura il 300% in alcune regioni e per determinate fasce di reddito. Un aumento del genere, lo sappiamo bene, non può essere sopportato da famiglie già alle prese con l’impossibilità di arrivare a fine mese, e potrebbe andare a gravare pesantemente sulla già disastrata economia italiana, sopratutto perché nella maggior parte dei casi a pagare dovrebbero essere gli abitanti delle regioni italiani più povere.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *