Tra i vari provvedimenti entrati in vigore con l’ultimo Decreto Salva Italia ce n’è anche uno che riguarda la maggioranza degli italiani, ossia l’imposta di bollo che nel corso dell’ultimo anno ha subito diverse modifiche non tutte così pubblicizzate.E visto che riguarda prodotti di uso comune come conti correnti, depositi, libretti postali e polizze meglio rimanere informati.
Se infatti con il precedente governo il bollo si applicava secondo fasce prestabilite, praticamente con una diminuzione con l’aumento del deposito e tutti i prodotti finanziari presenti in un pacchetto amministrato, come azioni e obbligazioni, erano soggetti al pagamento mentre erano esenti conti correnti e conti deposito, con il governo Monti sono cambiate le regole.
In pratica l’imposta di bollo rimane una tassa proporzionale, anche se prevede un minimo fisso ed è applicata a tutti gli strumenti finanziari. Quindi fondi, polizze assicurative, conti correnti, conti deposito e risparmio postale sono soggetti al pagamento. Esistono comunque delle eccezioni. Ad esempio i titolari di conti correnti aperti presso banche o alla Posta non devono pagare l´imposta se il saldo medio annuo è inferiore ai 5 mila euro.
Invece per tutti gli altri sono previste quote fisse. In particolare per conti deposito, polizze, conto titoli un’aliquota dello 0,10% per il 2012 e dello 0,15% con un minimo di 34,20 euro a partire dal prossimo anno. Per conti correnti bancari, postali e libretti postali un’imposta fissa di 34,20 euro solo sulle giacenze medie annue superiori a 5 mila euro. Per i Buoni postali cartacei un’imposta di bollo dello 0,10% (che salirà allo 0,15% dal 2013), con importo minimo di 1,81 euro per buono. Infine per i Buoni postali dematerializzati un’aliquota dello 0,10%, poi dello 0,15% dal 2013, calcolata sul totale dei buoni che riportano la stessa intestazione. In questo caso l’imposta ha un importo minimo di 34,20 euro e ne sono totalmente esentati i possessori di buoni con importi più bassi di 5 mila euro.