Una recente ricerca Ocse, pubblicata nel rapporto Taxes Wages, pone l’Italia al sesto posto della classifica europea che mostra in quali paesi le tasse pesano maggiormente sugli stipendi. I problemi fiscali del nostro Paese non sono una novità, i nuovi risultati evidenziano quanto pressante sia il bisogno di un governo.
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha preso come campione la tassazione sugli stipendi dei single senza figli, le imposte pesano maggiormente sui cittadini del Belgio con una percentuale del 56%, seguono Francia e Germania con una pressione intorno al 50%, mentre precedono l’Italia sia l’Ungheria che l’Austria. La nostra penisola è lontana dal “podio” ma non per questo la situazione è meno grave, il cuneo fiscale è molto alto raggiungendo il 47,6% per i single e il 38,3% per le famiglie con due figli a carico: i dati sono molto al di sopra della media che l’istituto parigino pone rispettivamente al 35,6% e al 26,1%.
Il rapporto Ocse è stato commentato dal segretario confederale della Uil Domenico Proietti, che ha evidenziato il palese stato d’allarme “Una tassazione sui lavoratori italiani di ben undici punti sopra la media dei paesi Ocse è insopportabile e contribuisce in maniera decisiva alla grave recessione con la quale è alle prese l’economia italiana. Il futuro governo dovrà affrontare immediatamente questa vera e propria emergenza con un piano di riduzione delle tasse sul lavoro immediato, certo e progressivo.”
Proietti svolge il ruolo di megafono, che attenuare la pressione fiscale sui lavoratori significhi rilanciare l’economia è opinione dell’intero sindacato come di buona parte d’Italia, per la Uil la rinuncia alle tasse sarà compensata dalla lotta all’evasione fiscale.