Via la seconda rata dell’Imu. Per il Governo è possibile

Abolizione seconda rata ImuProbabilmente anche la seconda rata dell’Imu sarà eliminata, o almeno questo è uno dei progetti a cui il Governo delle larghe intese sta lavorando. L’annuncio mesi fa della cancellazione dell’Imu infatti ha in realtà semplicemente fatto decadere la prima rata, e sebbene l’imposta sia già stata sostituita con una nuova formula, la questione della sua seconda rata è ancora pendente. Il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni lascia intendere come quei soldi siano essenziali per l’Italia, ma si dice possibilista nell’eventualità di percorrere piste differenti. Molto più schietto sull’argomento è invece il Vicepremier Angelino Alfano: “È chiaro che la seconda rata dell’Imu si deve assolutamente cancellare. La nostra battaglia sul piano fiscale ci vede in prima linea.

Nel caso in cui le rate dell’Imu non siano effettivamente rimpiazzata da tasse del tutto analoghe, il risparmio di cui le famiglie italiane potrebbero beneficiare non è da sottovalutare. Tuttavia è proprio Saccomanni a tenere i piedi ben saldi a terra, attaccando prima indirettamente i suoi colleghi: “Bisogna prima prendere le decisioni e poi annunciarle.” e analizzando poi la situazione reale: “Non sarà facile evitare la seconda rata dell’Imu ma si può fare.” I soldi che sarebbero derivati dalla rata sulla casa sarebbero dovuti servire allo Stato per far ripartire l’economica, facendo uscire definitivamente il Paese dalla recessione economica. Le alternative nella mente di Saccomanni non mancano, e infatti spiega che: “Le privatizzazioni sono uno strumento importante per accelerare il processo di declino del deficit rispetto al Pil, che per noi è importante. C’è l’impegno a fare un programma che vorremmo rendere noto entro l’anno.

Ma proprio Saccomanni negli ultimi giorni è stato al vertice della bufera, i dati Istat hanno infatti smentito le sue previsioni in fatto di ripresa economica, così che il ministro è stato preso di mira dalla stampa nazionale: “Sono interdetto. Pensare che ci si metta a fare una sorta di opera di taroccamento dati, una cosa inconcepibile. Un fatto di clamoroso provincialismo.

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