Augusto Minzolini e Daniela Santanchè non escludono di potere votare la richiesta di “impeachment” che il Movimento 5 Stelle presenterà in Parlamento contro Giorgio Napolitano. I due esponenti di Forza Italia si sono detti disponibili a votare la messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica, se la mozione dei grillini sarà convincente. Parole, che hanno il senso di un avvertimento al capo dello stato, che anche dopo la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore si è mostrato alquanto indifferente sia alle sorti del Cavaliere, sia a quelle del centro-destra.
E la battaglia contro Napolitano non si ha solo con l'”impeachment”, bensì pure sulla nomina dei quattro senatori a vita di qualche mese fa, che la Giunta del Senato non ha ancora ratificato e che ora sia il centro-destra che il Movimento 5 Stelle vorrebbero bloccare, di fatto facendoli decadere dalla carica onorifica.
E ieri, Silvio Berlusconi ha inviato una lettera ai parlamentari di Forza Italia, dove si spiegava loro la nascita di un cosiddetto “tridente” organizzativo, ossia basato sui Club Forza Silvio, sul rilancio del partito e sugli eletti a livello locale, ma che è stata anche l’occasione per tornare sulla sua decadenza, con il Cavaliere che ha affermato che alla sua cacciata dal Parlamento non sarebbero state estranee alte cariche dello stato. Il riferimento esplicito è al Quirinale, con Giorgio Napolitano che torna nel mirino del centro-destra e ora che Berlusconi non ha nulla da perdere da un punto di vista dei rapporti con il capo dello stato, è molto probabile che scoppieranno scintille sul caso “impeachment” e non solo.