Il governo Letta sempre più in crisi. Il Tribunale Civile di Salerno ha dichiarato decaduto il vice-ministro alle Infrastrutture, Vincenzo De Luca, accogliendo una richiesta in tal senso, presentata da alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Il motivo della decadenza è che l’ex vice-ministro è al contempo anche sindaco di Salerno e la legge vieta questo doppio incarico. Ma nonostante le rimostranze delle opposizioni, in particolare, dei grillini, De Luca era andato avanti e il governo Letta aveva finto di nulla.
Ora che il noto esponente del PD è stato dichiarato decaduto dal giudice di Salerno, la crisi d’immagine del governo sembra aggravarsi.
Nel frattempo, non giocano in favore dell’esecutivo nemmeno gli aut-aut incrociati tra il segretario del PD, Matteo Renzi, e la minoranza interna del partito (maggioranza, tra i parlamentari) sulla legge elettorale. Un ministro renziano, Dario Franceschini, si è detto contrario al ripristino delle preferenze, di fatto sconfessando la linea di Palazzo Chigi, che si era espresso in favore delle preferenze.
E ieri è arrivato l’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è espresso in favore delle riforme e ha chiesto ai partiti di procedere con il loro varo formale. A tale proposito, Renzi si mostra ottimista e ritiene che il primo voto sulla legge elettorale sarà entro il 31 gennaio.
Altro motivo di scontro tra governo e partiti, in particolare, con Forza Italia e renziani è la ridisegnazione dei collegi. Il partito di Silvio Berlusconi chiede che sia il Parlamento ad occuparsene e non l’esecutivo (nella mani di Angelino Alfano e di Enrico Letta). Di visione opposta il governo, che chiede che sia il ministro dell’Interno (Alfano) a procedere alla mappatura dei collegi.