Grecia, Papandreou contro gli scioperi

Rimbalza da ieri, dalla penisola ellenica, una notizia che ha quasi dell’incredibile, ma che invece in questo poco fortunato momento per l’economia mondiale appare quasi normale. La Grecia, paese appartenente all’Unione Europea e nel quale è usato tuttora l’Euro, è uno di quelli maggiormente colpiti dalla crisi e che ha affrontato, complice il malgoverno locale, i più gravi problemi.

La Grecia è attraversata oramai da mesi da scioperi a catena che hanno coinvolto più categorie, la gente non crede più nel governo, giudicato immorale e corrotto, e la fatica di arrivare a fine a mese preme come un macigno sulla maggioranza della popolazione ellenica e questo sta seriamente minando la stabilità della democrazia greca. Ieri i camionisti greci, in sciopero da ben diciassette giorni, si sono trovati faccia a faccia con le autorità in un tremendo braccio di ferro.

La maggiore tensione si è riversata contro tre autotrasportatori, che sono stati fermati dalle autorità ed accusati di aver intralciato il traffico. Intanto il govento di Giorgos Papandreou, spinto anche e sopratutto dagli eventi di ieri e dai danni causati dagli scioperi (l’ultimo ha causato un danno di almeno 1.5 milioni di euro) si prepara a far approvare un nuovo articolo di legge che prevede dure pene detentive per chi persiste nella protesta bloccando il paese. L’articolo è stato già presentato con procedura d’urgenza e sarebbe clamoroso un suo passaggio, una linea dura di questo tipo non si vedeva da molto tempo in Europa e non è escluso che la misura possa estendersi a macchia d’olio, venendo in seguito adottata da altri paesi.

Ciò che è certo è che la situazione in Grecia, come in altri paesi della zona euro, rimane davvero tragica, Atene è paralizzata dagli scioperi e da un governo che non ha saputo affrontare la crisi, un governo bocciato da molti analisti internazionali, ma la fine della Grecia potrebbero farla altri paesi, la Spagna ad esempio ha perso proprio ieri il rating fiscale internazionale AAA, il Portogallo è in bilico alle soglie del baratro e la stessa Italia, inserita nei paesi a rischio dalle “potenze economiche” europee, ha un governo che piuttosto che pensare al futuro del paese non fa altro che litigare ed approvare leggi del tutto personali. Ottimismo o pessimismo, non è facile scegliere, quel che è certo è che l’Europa è ad un bivio importante alcuni stati, Germania in testa, potrebbero non sopportare più il peso delle “zavorre mediterranee”.

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