Un giorno intero di sciopero su tutto il territorio nazionale e un corteo in piazza a Roma, “armati” di bandiere, striscioni e anche di vuvuzelas, quelle fastidiose trombette che tanto hanno fatto discutere ai recenti mondiali di calcio.
E’ così che i medici e tutti gli appartenenti al sistema sanitario nazionale hanno fatto sentire il loro dissenso contro i tagli contenuti nella manovra, proprio davanti alla Camera dei deputati che in data odierna comincia a valutare e ad esaminare la misura finanziaria.
L’adesione allo sciopero, secondo Massimo Cozza della Cgil medici, è stata del 75%.
I cittadini che avranno bisogno, potranno, in ogni caso, rivolgersi ai medici per le emergenze e anche nei pronto soccorso e negli ospedali sarà garantita l’attività minima.
Per i sindacati, i provvedimenti contenuti nella manovra avranno l’effetto di tagliare oltre 30 mila medici in soli quattro anni, tra personale non sostituito e i precari licenziati.
Critiche anche nei confronti di una norma che lascia ampia discrezionalità di scelta negli incarichi ai direttore generali nominati dalla politica sulle decisioni di licenziare o meno medici che hanno ricevuto un buon giudizio.