Sebbene l’Italia rimanga la meta dei sogni di tantissimi turisti al mondo, il nostro mercato turistico è in caduta libera. A poco servono i miliardi di euro che, come abbiamo visto pochi giorni fa, gli americani amanti del Bel Paese investono nelle strutture ricreative anno dopo anno. L’intero settore è in crisi e non è supportato da buone politiche di valorizzazione, come dimostra lo stato dei beni culturali sul territorio nazionale. L’unica speranza rimane una definitiva presa di coscienza di quanto il turismo possa apportare allo Stato in termini di lavoro e crescita economica. Un primo passo potrebbe essere l’adeguamento alla media europea.
Proprio con questi fini, l’associazione Italiadecide ha presentato nella giornata di ieri a Montecitorio il rapporto 2014 intitolato Il grand Tour del XXI secolo: l’Italia e i suoi territori. É stata messa in evidenza una progressiva regressione della coscienza e della cultura del turismo: se nel 1995 si era toccato il picco storico con un investimento sul settore pari all’1,2% del Pil, nel 2001 eravamo già scesi all’1,0%, per precipitare allo 0,7% del 2012. Fino a oggi la situazione non è cambiata, sebbene gli ultimissimi due governi abbiano, almeno sulla carta, messo il turismo e la valorizzazione culturale e del territorio in generale al centro della propria agenda politica.
In confronto ad altri Paesi europei che non possono vantare la ricchezza e la varietà del territorio italiano, la nostra capacità di accogliere i turisti ha da che vergognarsi. Basti pensare che mentre noi registriamo una capacità di accoglienza dei turisti pari a 45-50 milioni l’anno, la Spagna può vantarne 57 milioni, mentre la Francia addirittura 80 milioni. Italiadecide continua a portare avanti la strenua battaglia che mira alla sensibilizzazione di politici e cittadinanza.