RcAuto, salta la tariffa unica
Doveva essere uno dei punti di forza nel Decreto Liberalizzazioni voluto dal governo Monti ma all’ultimo è saltato, facendoci riscoprire ancora una volta che in Italia ci sono automobilisti di serie A e si serie B.
Doveva essere uno dei punti di forza nel Decreto Liberalizzazioni voluto dal governo Monti ma all’ultimo è saltato, facendoci riscoprire ancora una volta che in Italia ci sono automobilisti di serie A e si serie B.
Come tutti sanno il famoso decreto semplificazioni fiscali è stato ufficialmente trasformato in vera e propria legge dopo un lungo iter di analisi e revisione degli emendamenti! Nonostante l’ immenso sforzo, visto gli ostacoli incontrati, il lavoro di approvazione è stato finalmente portato a termine.
Possibilmente fa ancora più paura della nuova tassa sulla casa, perché la Imu bis, o ‘tassa di scopo’ come viene più correttamente definita, al momento non ha confini precisi ma dipende in realtà dalla volontà o meno delle amministrazioni comunali di applicarla. Intanto, in attesa di smentite ufficiali, sarebbe contenuta nel Decreto di semplificazione fiscale che prevede la possibilità di adottare una nuova tassa per finanziare opere pubbliche.
La situazione dell’Italia continua a destare serie preoccupazioni. Nonostante le manovre, le riforme e i cambiamenti nel 2011 all’interno della zona euro sembra essersi verificata una progressiva riduzione del deficit a cui però si è abbinato un forte aumento del rapporto debito/Pil. A darne notizia, i dati Eurostat diffusi questa mattina.
Dopo una lunghissima diatriba durata mesi, la Cassazione ha finalmente fatto chiarezza su una delle questioni fiscali più spinose del momento. In seguito al varo della sentenza n. 3756, la Cassazione ha finalmente stabilito che la tassa sui rifiuti (Tia) rientra all’interno della categoria dei tributi, e in quanto tale, non può essere soggetta ad Iva.
Quasi venti miliardi di euro in più. E’ la prospettiva, per nulla allettante, della cifra complessiva che pagheranno i contribuenti italiani da qui alla fine del 2012, specialmente se come da previsioni nel prossimo autunno venisse deciso l’aumento dell’Iva dal 21 al 23%.
Non è un buon periodo questo, per il popolo italiano. I cittadini del Bel Paese, infatti, si trovano ad affrontare una delle crisi economiche più profonde e strutturate degli ultimi anni, e numerosi sono i sacrifici richiesti dalla compagine politica che, nonostante le insistenti manovra a scapito dei contribuenti, continua a chiedere nuove ed importanti rinunce per il bene sovrano.
Ed ecco che dopo l’IMU, le tasse sui conti correnti e l’aumento sulle accise (per vedere tutte le tasse applicate dal nuovo governo clicca qui), il Governo Monti ha deciso di dar vita ad un nuovo balzello che colpirà i visitatori che sceglueranno di recarsi nelle principali isole delle nostre coste.
Visto che negli ultimi giorni abbiamo sentito tutto e anche il suo contrario, meglio mettere un punto sulle nuove regole che riguarderanno il pagamento dell’IMU, a partire dal fatto che il governo ha deciso di accettare la proposta di spalmare su tre rate il pagamento dell’imposta, anche se la regola varrà solo per la prima casa, mentre per la seconda restano valide le scadenze di giugno e dicembre. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
L’Italia continua a zoppicare nonostante le continue spinte attuate dal nuovo governo tecnico. Tanti punti oscuri nella politica attuale, tante riforme, poche chance per noi cittadini. Aumentano le tasse, i rincari si fanno sempre più massicci, i tagli alle pensioni mettono in ginocchio centinaia di famiglie e il mondo del lavoro sembra andare alla deriva (Per avere maggiori informazioni sul mondo del lavoro clicca qui).
Negli ultimi mesi ci siamo ritrovati spesso ad affrontare la spinosa questione degli oneri tributari divenuti oramai insostenibili per i contribuenti italiani. Aumentano le tasse, aumentano i prezzi sui prodotti, aumentano gli affitti.
Non è nemmeno merito, o colpa, della riforma prevista dal ministro Fornero e dal nuovo governo che pure non è ancora entrata in vigore. Ma mentre si discute e ci si batte per i cosiddetti ‘esodati’, si registra anche il fatto che in Italia nei primi tre mesi dell’anno le richieste di andare in pensione si sono praticamente dimezzate.
Come sappiamo, il varo dell’ultimo Conto Energia è oramai alle porte tra polemiche, malcontenti e proteste. I tagli agli incentivi non sembrano essere stati ben accolti dagli operatori del settore che gridano a quello che reputano un vero e proprio danno all’intero comparto delle Energie Rinnovabili.
Sembra essere diventato l’uomo del Miracolo Italiano, Mario Monti, banchiere e presidente del consiglio. Ma questo miracolo, volto a scacciare un possibile default con annessa possibilità di risanare le casse dello stato, con quali soldi sarà finanziato? Saranno circa 30 le nuove tasse previste e circa una cinquantina gli aumenti e i rincari fissati.
Mettiamoci pure il cuore in pace: siamo destinati a lavorare di più, ad andare in pensione molto più tardi e soprattutto senza nessuna certezza attuale sul fatto che quei soldi ci siano veramente. L’ultimo allarme arriva dal Fondo Monetario Internazionale che indica nell’aspettativa di vita futura un problema reale da risolvere.