Finanziaria 2011: Nuove Modifiche In Arrivo
La nuova Finanziaria 2011 sta dando il via a numerose polemiche. Numerosi saranno le manovre e altrettanto numerosi i contesti che saranno interessati dalla manovra che sta facendo tremare l‘Italia.
La nuova Finanziaria 2011 sta dando il via a numerose polemiche. Numerosi saranno le manovre e altrettanto numerosi i contesti che saranno interessati dalla manovra che sta facendo tremare l‘Italia.
Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, ha dichiarato – in merito alla recente manovra da 47 miliardi di euro – che “il pareggio di bilancio nel 2014 “è un obiettivo politico e quindi civile, etico e morale, una scelta di responsabilità nei confronti dei cittadini e delle nuove generazioni”.
Negli ultimi giorni si è parlato a lungo della nuova Riforma Fiscale 2011 e delle relativa modifiche apportate in sede d’approvazione dal Governo. Secondo quanto dichiarato, dallo stesso Tremonti, la Riforma Fiscale 2011 ha come scopo quello di ridefinire secondo nuove regole, l’intero sistema economico e fiscale italiano.
Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, l’ha definito “l’accordo interconfederale trovato nel più breve tempo di sempre”: si chiude così – ha commentato Marcegaglia – “una stagione di divisioni“. “Abbiamo fatto un passo importante, le parti sociali hanno dato un segno di disponibilità“, ha proseguito la numero uno degli industriali.
Il Governo, come sappiamo, ha scelto di istituire una nuova tassa comprensiva relativa agli affitti di case di abitazioni ed immobili ad opera di privati, eppure il calcolo di quest’ultima non sempre può rivelarsi una cosa facile ed immediata, e talvolta può creare più di un problema applicativo in sede di conteggio.
“Noi siamo fermi, la Germania corre”: è quanto ha dichiarato Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria per l’Education, nel suo discorso agli imprenditori di Verona. Secondo Rocca infatti “la Germania ha fatto per tempo i compiti della competitività“.
La data limite è giovedì, ultimo giorno di giugno. Sarà allora che il governo varerà la nuova manovra fiscale che punta a centrare il bilancio nel pareggio entro la fine del 2014, come espressamente dichiarato dal premier Berlusconi e come soprattutto richiedono gli impegni presi con la Comunità Europea e con i mercati mondiali.
Ogni anno i contribuenti Italiani possessori di una seconda casa, si trovano a dover onorare il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili, più comunemente chiamata ICI. Oggi noi di RisparmioSoldi proveremo a fornire alcuni consigli per far per calcolare la tassa in questione celermente e senza troppe difficoltà.
Saverio Romano, ministro dell’Agricoltura, ha dichiarato che “il collega Tremonti deve essere più coraggioso, deve imporre da subito i tagli alla politica, non solo quelli più mediatici: è facile sparare contro alcuni sprechi noti a tutti anche grazie alla cassa di risonanza che fanno i mass media“.
Si chiama federalismo fiscale, si legge aumento delle tasse. O almeno è quello che sta succedendo in alcune province italiane, le prime che hanno già attuato le norme previste dai recenti Decreti Legge sul fisco comunale, provinciale e regionale.
I rincari per il momento sembrano interessare la Rc Auto in attesa di indirizzarsi anche su altre voci.
Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha dichiarato – dopo una riunione di tre ore a Roma con i sindacati – che “l’obiettivo è trovare un accordo interconfederale su rappresentanza ed efficacia dei contratti: l’incontro di oggi è stato molto costruttivo e positivo, c’è la volontà di arrivare a un accordo“.
Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, ha dichiarato che bisogna “ascoltare e capire le ragioni di chi davvero non ce la fa più a pagare troppe tasse: è gente che sente sulla propria pelle il morso della crisi, non meritano di essere tutti bollati come evasori e di essere condannati alla chiusura delle loro imprese”.
Non è un periodo facile, questo, per l’economia italiana, la crisi economica è passata, certo, ma continua ancora a gravare sui bilanci di piccole, grandi e medie aziende, e non di meno sulle tasche delle famiglie italiane.
Questo il principale motivo che ha spinto numerosi enti locali ad intervenire sulla questione, istituendo interventi mirati volti proprio a sostenere l’economia locale attraverso prestiti e finanziamenti sia alle famiglie che alle imprese.
Antonio Catricalà, presidente dell’Antitrust, ha dichiarato che le liberalizzazioni sono “scivolate via dalle priorità dell’agenda politica” e ha ribadito “a chiare lettere che senza concorrenza è a rischio la vitalità, già compromessa, del sistema economico“.
Almeno per il momento è passata la linea dettata dal ministro Tremonti: la riforma fiscale, che tutte le parti in causa invocano da più tempo e il governo è pronto a varare prima della chiusura estiva, passerà da tre sole aliquote con quote più basse, con cinque imposte che raggrupperanno quelle attuali e da un sistema di deduzioni e detrazioni più chiaro e facile da comprendere.