Nel Partito Democratico è nata l’alleanza di tutti contro Matteo Renzi, l’attuale sindaco di Firenze, che dovrebbe correre per la segreteria al congresso di ottobre o, in alternativa, per la premiership del centro-sinistra, quando si andrà a nuove elezioni. I big del PD, infatti, hanno siglato un accordo sotterraneo per impedire che Renzi scali le stanze dei bottoni del partito. Il patto è stato sottoscritto anche da rivali storici dentro al PD, avendo quali esponenti più importanti l’ex segretario Pierluigi Bersani, il premier Enrico Letta, il ministro Dario Franceschini, l’ex premier Massimo D’Alema e lo stesso segretario Guglielmo Epifani. Tutta la nomenclatura contro Matteo Renzi. Obiettivo: impedirgli la conquista della segreteria. Come? Modificare le regole, in modo tale che egli non possa correre con il vantaggio che gli si assegnerebbe oggi o, addirittura, che corra zoppo.
Il patto segreto (ma mica tanto!) prevede che la segreteria vada ad Epifani anche con il prossimo congresso e relative primarie. D’altronde, l’ex segretario della Cgil ha dato prova di non essere poi così inviso alla base, se è vero che il PD ha stravinto le elezioni amministrative di maggio e giugno, pur dato per morto dopo le elezioni politiche e con il caso Quirinale.
Ma c’è una chicca a coronamento di questa vicenda. L’altro ieri, nel presentare i palinsesti Mediaset per la prossima stagione, il vice-presidente Pier Silvio Berlusconi ha tirato lì una battuta tutt’altro che passata inosservata, sostenendo che qualora volesse, sarebbe davvero una fortuna per le sue reti se Matteo Renzi accettasse un ruolo da conduttore televisivo, “con o senza giubbotto di pelle”, ha ironizzato Pier Silvio.
Che non vi sia in atto un corteggiamento delle reti della famiglia Berlusconi per ritirare dal mercato politico il più temibile concorrente del centro-destra, facendolo diventare una star del piccolo schermo?