Se ne accorgeranno presto tutti quelli che stanno per ritirare la busta paga relativa al mese di marzo. Perché a causa del previsto aumento per le regionali Irpefgli stipendi dei lavoratori dipendenti saranno più bassi rispetto ai mesi precedenti, con rischio di decrescere ulteriormente in caso di delibera positiva da parte dei Comuni.
Come a dire che in molti saranno più poveri, in attesa che arrivi un’altra stangata a giugno con la nuova IMU. Secondo quello che calcola la Cisl attraverso i suoi Caf si parla almeno di 62 euro in meno l’anno nel caso di trattenuta più tenera. Andando nel concreto, chi percepisce un reddito di 1.200 euro lordi avrà una trattenuta altri 51 euro in più a titolo di addizionale regionale mentre per un lavoratore che guadagna 1.700 euro al mese l’aumento annuo dell’addizionale regionale sarà pari a 73 euro.
E a questo andrà aggiunto il peso economico delle deliberazioni comunali in merito all’incremento delle addizionali che spettano direttamente a loro e che sono state previste dalla manovra di Ferragosto 2011 che aveva consentito ai Comuni di portare la loro aliquota fino a un massimo di 0,8 punti percentuali. Una scelta ovviamente facoltativa, ma altrettanto ovviamente è facile immaginare che tutti o quasi l’applicheranno se non l’abbiano già fatto.
In questo caso per chi prende 1200 euro lordi al mese con gli aumenti aggiuntivi dell’Irpef comunale si potrebbe arrivare a 98 euro mentre con un salario di 1.700 euro lordi mensili il conto può salire fino a 139 euro l’anno in più. Ad essere protetti dai rincari saranno solamente i pensionati e i dipendenti con introiti così bassi da non risultare neppure assoggettabili all’Irpef principale.
Si parla in particolare di pensionati con reddito fino a 7.535 euro all’anno e quelli oltre i 75 anni con reddito fino a 78.785 euro all’anno ma anche dei dipendenti con reddito complessivo fino a 8.030 euro all’anno.