Ecco quali sono i principali cambiamenti riguardanti le pensioni, contenuti nella manovra finanziaria del governo.
Il decreto prevede innanzitutto dei tempi lunghi dal prossimo gennaio sia per la vecchiaia che per l’anzianità: l’attesa sarà di un anno dalla data di maturazione dei requisiti, per i dipendenti pubblici, mentre negli altri casi salirà a 18 mesi.
La pensione quindi non sarà più caratterizzata dal sistema delle finestre, ma avrà scadenze personalizzate.
Nemmeno chi ha raggiunto i 40 anni di contributi avrà diritto ad un tempo di attesa minore, ma dovrà rispettare i limiti sopra descritti.
Nessuna nuova norma introdotta per chi ha in corso il periodo di preavviso al 30 giugno 2010, in quanto non viene modificato nulla nella decorrenza della pensione.
L’attuale sistema delle finestre rimane attivo solamente per 10mila trattamenti ogni anno: per chi si trova in mobilità ordinaria e per chi matura i requisiti prima della scadenza di pagamento dell’indennità e, ancora, chi è in mobilità lunga.
Per quanto concerne la liquidazione dei dipendenti pubblici, le norme prevedono una rateizzazione in base all’importo complessivo della prestazione.
L’Inps ha infine provveduto ad attivare l’invio di lettere personalizzate ai dipendenti, per poter effettuare l’accesso ai servizi online, che permettono di presentare la richiesta di pensione direttamente da casa.