Clamoroso dalle parti del PD. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha affermato che voterebbe Matteo Renzi alle primarie del centro-sinistra. Una benedizione, quella del primo cittadino milanese, che stravolge gli schemi e le geografie politiche interne al Partito Democratico, visto che Renzi è considerato l’ala destra del partito, mentre Pisapia è esattamente dal lato opposto dello schieramento. Anzi, non è neppure del PD. Ma l’endorsement pro-Renzi di Pisapia è stato preso benissimo negli ambienti del sindaco di Firenze, che sperano possa trasformarsi in seguito anche in una sorta di ticket, alla conquista di Palazzo Chigi: lui candidato premier e Pisapia candidato vice.
Di certo, il presunto “correntone” anti-Renzi del PD non ha gradito affatto le dichiarazioni di Pisapia, perché rilanciano, anche se al momento solo da un punto di vista mediatico, le quotazioni di Renzi per la guida del centro-sinistra, quando da Bersani a Franceschini, da D’Alema a Letta, passando per il segretario Epifani, tutti stanno studiando il modo di farlo fuori o almeno indebolirlo nella competizione per la segreteria prima e per la premiership, dopo.
A questo punto, il destino di Matteo Renzi è nelle mani dello stesso Renzi. Le sue continue dichiarazioni contro questo o quell’esponente del PD lo starebbero danneggiando non poco, perché ricompattano un partito laceratissimo, ma che si unisce temporaneamente contro il nemico comune.
Lo dimostra anche il fatto che il sindaco fiorentino da tempo cerca di dare un colpo al cerchio e una alla botte. Da un lato, spinge per abbandonare l’anti-berlusconismo di maniera del PD, dall’altro, però, com’è anche avvenuto con il caso Quirinale, si mostra contrario alle intese con il PDL di Berlusconi, dopo averle personalmente proposte. Un tentativo di riposizionamento e di lusinga verso l’elettorato più di sinistra, che da sempre lo guarda con scetticismo. Ma l’endorsement di Pisapia potrebbe aiutarlo. Sempre che riuscirà seriamente a correre per qualcosa.