Il premier incaricato Matteo Renzi dovrebbe salire in serata al Quirinale, dove incontrerà il presidente Giorgio Napolitano per sottoporgli la lista dei ministri. Pare che il segretario del Partito Democratico abbia chiuso il cerchio e abbia già pronta la squadra a una settimana esatta dalle dimissioni di Enrico Letta.
Sono ancora diversi i nomi ignoti per i dicasteri, anche se all’Economia si sa che dovrebbe andare Pier Carlo Padoan, economista già a capo dell’Ocse, ma che adesso ricopre l’incarico di presidente dell’Istat. Per lui sarà un azzardo andare a ricoprire quel ruolo delicatissimo, anche perché il governo Renzi non pare che nasca per durare fino alla fine della legislatura.
Il braccio di ferro con Angelino Alfano sarebbe rientrato, ma è stato l’indizio che sarà difficile governare con una maggioranza così poco omogenea. I sondaggi registrano da giorni il presunto crollo dei consensi per il PD, sceso fino al 2,5%, stando a Tecnè, il quale evidenzierebbe un vantaggio di ben 7 punti del centro-destra, a quota 38,9%, ossia al di sopra della soglia del 37%, necessaria per ottenere sin dal primo turno il premio di maggioranza alla Camera.
Che neppure Silvio Berlusconi creda alla durata del governo fino al 2018 lo dimostra il fatto che il Cavaliere ha invitato ieri i suoi a tenersi pronti per le elezioni anche politiche per il mese di maggio, mese in cui si terranno quelle per il Parlamento europeo. Al più tardi, secondo Berlusconi, Renzi potrebbe chiedere di tornare al voto tra un anno. L’ipotesi sarebbe che si faccia almeno la riforma del Senato, eliminando l’elezioni diretta e il bicameralismo perfetto.