“Anno 2050: quale energia?” è il titolo di una mostra interattiva sulla questione energetica, realizzata da Enea a Roma, presso la Centrale Montemartini, fino al 18 ottobre. E’ di questi giorni la notizia del dibattito aperto sulle innumerevoli proposte, più o meno fantasiose, di geo-ingegneria finalizzate a tutelare l’ambiente e a ridurre l’impatto devastante del global warming sul nostro pianeta, deresponsabilizzando, in questo modo, Stati e cittadini sui propri consumi e scelte.
Così, si passa dal disegno di buttare ferro negli oceani per garantire la moltiplicazione di alghe e plancton alla costruzione, in senso letterale, di una nuvola di zolfo che crei un simpatico ombrello per ridurre il calore e le radiazioni solari al suolo: persino il buon Isaac Asimov, a fronte di queste congetture, parrebbe un novellino! Eppure la soluzione per arrivare al 2050 – anno in cui secondo le proiezioni potremmo essere 9,2 miliardi di esseri umani– senza aver rinunciato a tutte le fette della nostra meravigliosa “arancia blu” e senza aver scomodato tali fantasiosi geo-ingegneri esiste e va ricercata nelle energie rinnovabili. E’ questa l’idea alla base dell’iniziativa.
Il percorso della mostra permette di girovagare fra pannelli, video e installazioni interattive insieme a scienziati ed esperti divulgatori pronti a rispondere ad ogni tipo di domanda, scivolando tra macchine e aggeggi vari che non chiedono altro che di essere toccati e sperimentati in un contesto da laboratorio vero e proprio in cui ragionare su un futuro in cui le scelte di consumo del singolo ricadranno necessariamente sull’ecosistema tutto. Anno 2050: quale energia? Diventa così il modo per sottolineare l’importanza di agire ora per garantire all’umanità un futuro sostenibile.
Fonte: Ecoblog.it