“Senza crescita e coesione l’Italia è perduta.” Sono queste le durissime parole con le quali il presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, ha colpito il neonato governo. La situazione del Paese, da un punto di vista sia sociale che economico, è vicina al baratro e spesso questo viene dimenticato davanti alle strane e lunghe logiche della politica.
A risvegliare le menti assopite ci ha provato nella giornata di ieri Sangalli, parlando all’assemblea della sua associazione ha avvertito “La luce in fondo al tunnel della crisi davvero non si vede ancora. Se ne traggano dunque tutte le conseguenze.” Davanti ai sempre più allarmanti dati e alle disperate richieste delle famiglie, la soluzione può essere trovata soltanto da chi tiene le redini del Paese “Adesso tocca a voi perché le imprese da sole non ce la fanno più. Tocca al governo e alla politica fare la propria parte, tutta e sino in fondo.” Il presidente di Rete Imprese Italia si è fatto portavoce di una “richiesta esigente e severa di cambiamento. La rotta va invertita, in Italia e in Europa, insieme.”
Intanto i rilevamenti sul sistema Italia sono sempre più pessimisti, negli ultimi sei anni dal 2007, la competitività italiana è diminuita del 5,2%, di contro quella tedesca è aumentata di oltre il 6%, segno impietoso di come in Germania siano riusciti a reagire in ben altro modo alla recessione economica. I dati sono stati certificati da un’analisi Cer – Rete Imprese Italia, presentata nel corso dell’assemblea di ieri.