Il PD è diviso sulla mozione di sfiducia presentata dai grillini contro il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, in seguito alle chiamate intercettate con la famiglia Ligresti per la scarcerazione di Giulia, figlia dell’ingegnere di Paternò. Secondo Matteo Renzi, sindaco di Firenze e vincitore del primo turno delle primarie del partito, la Cancellieri dovrebbe dimettersi, perché se lasciasse, il governo sarebbe più forte e non più debole. E dal Parlamento, un renziano, Paolo Gentiloni, continua ad auspicare un gesto di responsabilità da parte del ministro. Il quale sarebbe stato sul punto di dimettersi, ma il premier Enrico Letta glielo avrebbe impedito, confermando la linea della difesa ad oltranza, che a questo punto potrebbe mettere a repentaglio la tenute interna del PD, oltre che dello stesso governo.
Non è un caso che il premier abbia chiesto al partito di trovare l’unità intorno alla difesa della figura della Cancellieri, perché la mozione presentata dai grillini sarebbe un'”aggressione politica”, un atto politico a cui si deve rispondere con la politica.
Dal suo blog, Beppe Grillo attacca a testa bassa il Partito Democratico, scrivendo che il pdmenoelle si sentirebbe una sorta di Machiavelli, ma sarebbe un branco di “cuculi”.
Oltre a Matteo Renzi, anche Gianni Cuperlo e Pippo Civati sono per le dimissioni della Cancellieri, tanto che quest’ultimo aveva annunciato nei giorni scorsi la presentazione di una mozione di sfiducia individuale contro il ministro, cosa che aveva fatto andare su tutte le furie il sottosegretario all’Economia, Stefano Fassina, anch’egli piddino, ma solo per questioni di metodo, essendo anche lui favorevole a un passo indietro del Guardasigilli.