E’ tornata Forza Italia, che prende il posto del PDL. E’ stato ieri l’ufficio di presidenza del Popolo della Libertà a sancire il ritorno al vecchio partito, fortemente voluto dal presidente Silvio Berlusconi, che dopo settimane di indugi, ha voluto così rimarcare le distanze con l’ex delfino Angelino Alfano e la squadra dei governativi. Dei 24 membri di diritto, non erano presenti solo Sandro Bondi, perché si trovava negli USA, e i ministri del PDL nel governo Letta, tra cui lo stesso Alfano. Questi ha cercato di convincere a un pranzo privato con il Cavaliere a rinviare l’ufficio di presidenza e il ritorno a Forza Italia. Della stessa opinione anche l’ex ministro Maurizio Sacconi, il quale ha cercato di convincere Berlusconi che così facendo si romperebbe il legame con Alfano, in grado di riportare il centro-destra verso una dimensione maggioritaria.
Ma il Cavaliere tira dritto e alla fine, l’ufficio di presidenza viene convocato e all’unanimità viene approvata una mozione che da un lato garantisce sostegno al governo Letta, ma dall’altro lega tale sostegno all’esecuzione del programma di Forza Italia, come la riduzione delle tasse e il voto contrario del PD alla decadenza da senatore dell’ex premier. A quest’ultimo sono stati conferiti tutti i poteri, così come tutte le cariche dell’ex PDL sono state azzerate. Il processo di transizione al nuovo partito culminerà con il Consiglio nazionale, convocato per l’8 dicembre.
Alfano, i ministri PDL e le colombe non dovrebbero entrare nella nuova Forza Italia, anche se per questo momento hanno scelto la via dei toni bassi e dell’appello all’unità. Lo scontro definitivo tra Alfano e Berlusconi è solo questione di giorni, forse meno.