Che oramai siamo in aperta campagna elettorale è cosa piuttosto chiara! Con l‘arrivo del freddo sono arrivate puntali anche interviste, dichiarazioni politiche e gradi promesse, proprio le solite promesse che si sentono pronunciare nei mesi che precedono le famose campagne elettorali.
Purtroppo però, al di sotto di slogan, promesse e guerre dialettiche ci siamo noi, noi cittadini, noi studenti, noi lavoratori.. noi tutti che, in un modo o nell’altro, continuiamo a pagare le spese di un cattivo governo che dura oramai da vent’anni.
Ed ecco che ora al centro del dibattito continuano ad esserci le Università con i loro fondi sempre più ridotti e con le rette sempre più salate.. a danno dei poveri e a vantaggio invece, dei ricchi! Ebbene si, a quanto pare è proprio questa l’amara realtà.
A renderlo noto Marco Meloni (responsabile Pd per l’università) il quale ha affermato con coraggio che sono proprio gli studenti con un basso reddito a mantenere in piedi le università, finanziandole altresì, anche a tutti gli studenti il cui reddito familiare supera tranquillamente i 40mila euro annuali.
A spiegare la questione in termini pratici ci ha pensato il Corriere.it che, in un recente articolo, ha messo il luce l’annuale -e diremmo scandaloso- trasferimento di circa 2,5 mld di euro da parte delle famiglie il cui reddito non riesce a superare i 40.000 euro lordi annui a quelle con reddito superiore. A quanto pare infatti, gli italiani con un redito inferiore a 40.000 euro, rappresentano il 93% del totale dei contribuenti, e sono proprio queste famiglie a pagare il 54% del gettito Irpef.
Ed ecco che proprio attraverso il pagamento dell’Irpef queste famiglie-le più povere quindi- sovvenzionano l’università, con un contributo di 4,9 mld di euro. Eppure proprio sono proprio questi nuclei familiari ad ottenere dal governo sovvenzionamenti universitari che non superano i 2,2 miliardi. Ed è proprio nella differenza tra quanto pagano e quanto ricevono che si innesta il paradosso, quei 2,7 milioni di euro che diventano, per magia, un regalo che le famiglie “povere” fanno alle facoltose e benestanti famiglie italiane.