Prezzi più bassi per sms e mms: è questo il monito che arriva dall’Autorità Antitrust e dall’Authority per le comunicazioni in seguito ad un’indagine congiunta partita nel luglio dello scorso anno e terminata in questi giorni. Un avvertimento lanciato ai quattro principali operatori di telefonia mobile (Tim, Vodafone, Wind e 3) attraverso il quale è facile intendere che, se non provvederanno ad intervenire spontaneamente, sarà necessario ricorrere ad una più severa regolamentazione o a ingenti multe comminate a posteriori.
Pur riconoscendo l’efficacia delle promozioni operate dai suddetti gestori (tanto che grazie a queste viene inviato il 75% dei messaggi spediti ogni anno in Italia), dai dati raccolti emerge la scarsa consapevolezza da parte degli utenti delle offerte presenti sul mercato: le due Autorità invitano dunque le compagnie telefoniche ad un’informazione più chiara e trasparente per i consumatori, specie in Italia dove il prezzo degli sms è pari a 15 centesimi, ben 4 in più rispetto al limite fissato dall’Ue per gli sms in roaming tra i diversi Paesi.
A finire sotto accusa non sono però solo i “messaggini”: i due garanti hanno infatti rilevato condizioni svantaggiose anche nel nuovo mercato degli “operatori virtuali”, società che non hanno una propria rete ma che offrono servizi ai clienti “appoggiandosi” su uno dei quattro principali gestori. Per farlo, devono però spesso sottoscrivere condizioni commerciali sfavorevoli, pagando ai gestori di rete prezzi all’ingrosso più alti del 25% rispetto alla media Ue.
Sul banco degli imputati salgono infine i servizi internet, un mercato in crescente espansione nel quale però vi sono diversi ostacoli alla trasparenza e alla chiarezza, tanto che gli utenti hanno difficoltà nell’orientarsi tra le offerte disponibili e nell’ottenere indicazioni attendibili, oltre che sul prezzo, sulla velocità e la qualità della connessione ad internet. Altrettanto difficile, come dimostra il fenomeno delle ‘bollette pazze’, è controllare la spesa, motivo per cui le due Autorità propongono delle soglie automatiche di blocco della spesa per il traffico dati, salvo rinuncia espressa dell’utente.
Ci auguriamo che il monito dei garanti possa indurre gli operatori che adottano politiche commerciali sleali ad operare un decisivo cambio di rotta. Riteniamo altresì necessarie regolamentazioni più severe e provvedimenti sanzionatori proporzionati al fatturato delle aziende, affinché possano fungere da reale deterrente e assicurare una maggiore concorrenza sul mercato, unico strumento in grado di garantire una riduzione delle tariffe per i consumatori.
Fonte: Consumatori.it