Entro la fine dell’anno le province saranno abolite e sostituite da organi collegiali che andranno completamente ad abbattere i costi della politica. È questa la promessa fatta dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali Graziano Delrio che, dopo aver presieduto l’ultima giornata della Leopolda di Firenze a fianco del sindaco Matteo Renzi, ha aggiornato gli italiani sui progressi fatti in un’intervista sul quotidiano La Repubblica: “A maggio non si voterà più per le Province perché nel frattempo saranno diventate enti di secondo grado. Non verranno cioè eletti dai cittadini e non ci sarà bisogno di votare.”
L’abolizione delle Province è uno dei grandi temi che hanno dominato il dibattito politico dell’ultimo anno, eppure ancora oggi si vocifera di opinioni contrastanti all’interno dello stesso Pd; tuttavia la loro cancellazione era una priorità presente nello stesso programma di Pierluigi Bersani, per questo motivo Delrio si è mostrato estremamente determinato nel portare a termine il progetto. Il ministro può vantare del totale appoggio di Renzi, che nel corso del discorso alla Leopolda ha scatenato l’approvazione del pubblico: “Subito via le Province, io dell’appello dei costituzionalisti non so che farmene. Riduciamo i costi della politica, non è un dramma se qualche politico torna a lavorare.”
Proprio la legge costituzionale appare l’ostacolo più importante all’abolizione delle Province, dal momento che sebbene le istituzioni vengano svuotate essenzialmente del ruolo politico, ne deriva anche una rivoluzione nell’attribuzione delle competenze che fin’ora sono sancite dalla Costituzione. Tuttavia Delrio mostra di avere le idee molto chiare ed è più che possibilista: “Parallelamente al testo in esame alla Camera, ci sarà un disegno di legge per una modifica costituzionale che verrà presentato entro l’anno.”
Di fatto non verrà sacrificata l’importanza che tutt’ora le province detengono nel campo dell’organizzazione e della gestione capillare del territorio, potranno dunque stare tranquille tutte quelle persone che in quegli uffici e presso quell’ente lavorano. Il ministro Delrio spiega molto bene come le esistenti province saranno sostituite da una più funzionale ed economica assemblea: “Ne faranno parte i sindaci dei Comuni del territorio, che tutti assieme formeranno un’assemblea in seno alla quale verrà scelto il nuovo presidente a costo zero. Saranno poi le stesse assemblee dei sindaci a decidere di volta in volta quali competenze affidare alle amministrazioni locali e quali invece lasciare alla nuova Provincia come agenzia intercomunale.” Per quanto riguarda invece la competenza su scuole e manutenzione stradale le responsabilità saranno fisse: le prime saranno ad appannaggio dei comuni, le seconde dell’ente provinciale.