Tutte le volte che si acquista un nuovo computer, dotato di un sistema operativo targato Microsoft Windows, si paga un sovrapprezzo. Una percentuale sul costo totale del prodotto che può essere considerata come tassa dovuta all’utilizzo del software di Bill Gates. Molti utenti si affrettano a cambiare sistema operativo non appena vengono in possesso del nuovo pc, per loro esiste la possibilità di richiedere un rimborso.
Gli utenti Linux, primo avversario dei sistemi Windows, dovrebbero conoscere questa possibilità così da poter risolvere il problema già al momento dell’acquisto del nuovo dispositivo. La domanda di risarcimento della licenza Windows deve essere inviata direttamente alla casa produttrice del personal computer, motivo per il quale i sistemi e i tempi entro i quali effettuare la richiesta variano a seconda dei casi.
La procedura di rimborso può essere lunga e complessa, tuttavia, se effettuata con le giuste modalità avrà sempre e necessariamente esito positivo. Stiamo parlando di un principio sancito dalla legge italiana che può portare il consumatore a vedersi riconosciuti quei 90 euro circa che gli spettano per diritto.
Come detto, ogni costruttore di hardware conosce una prassi diversa per la domanda di rimborso, è opportuno per prima cosa contattare il produttore del pc che si intende comperare tramite la specifica assistenza. Nel caso in cui invece si è appena proceduti all’acquisto, è fondamentale non accettare la licenza iniziale di Windows che appare sul monitor al momento della prima accensione.
Se un azienda come l’Hp, rinomata per la qualità dei propri pezzi, non facilita l’ottenimento del risarcimento in quanto non mette a disposizione dell’utente una sistema semplice e intuitivo, dall’altra parte una casa come l’Acer rende accessibile sul proprio sito internet una procedura guidata, detta “Procedura rimborso o.s. Microsoft”, della quale si può usufruire entro i 5 giorni dall’acquisto del computer.