Disdetta Canone Rai:come difendersi da eventuali intimidazioni

Continua la saga “Canone Rai” che non smette di interessare la maggior parte del popolo italiano.

Pare che siano giunte all’Associazione Peri i Diritti dei Consumatori, numerose lettere di protesta che denunciavano un atteggiamento scorretto e addirittura intimidatorio da parte del’emittente televisiva pubblica.

Parecchi cittadini lamentano il perpetrarsi di un’ indebita comunicazione della Rai che intima loro di pagare il canone con scadenza prevista per il prossimo 31 Gennaio, nonostante loro abbiano legalmente dichiarato di non possedere alcun apparecchio televisivo.

L’emittente si difende affermando che il Canone (che ricordiamo essere la tassa imposta  per il possesso di apparecchi radiotelevisivi), è oramai la tassa più evasa dai consumatori che fingono di non possedere la Tv al fine di non pagarne la spese correlata al possesso.

Ovviamente un discorso che non ha basi solide, in quanto è assurdo pensare che ogni cittadino italiano debba possedere inevitabilmente un televisore, in quanto ci sono ancora molte persone che preferiscono ricorrere ad altri mezzi di informazione.

Così, l’Aduc, per placare l’animo dei consumatori indignati, ha stilato una sorta di guida dedicata a tutti coloro che, non essendo in possesso di un apparecchio televisivo, non sono tenuti a pagare il canone.

Il primo passo da muovere consiste nell’ inviare una lettera raccomandata all’emittente, al cui interno si dichiara di non possedere tv o apparecchi radiotelevisivi,quali ad esempio un PC che permetta un’eventuale allaccio diretto all’antenna del televisore.

Nel caso di una visita domiciliare da parte di un funzionario della rete, l’utente è libero di scegliere se farlo entrare o meno, in quanto non è tenuto ad aprire il proprio domicilio ad un privato cittadino seppur nella veste di Funzionario Rai.

Una volta inviata la lettera con raccomandata ogni eventuale missiva inviata dalla rete consegnata per posta ordinaria, può essere tranquillamente rifiutata dall’utente.

Altro consiglio da non tralasciare è l’assoluta cautela nel firmare cedolini o ricevute che potrebbero rivelarsi, in realtà, dichiarazioni di possesso.

Nel caso in cui dovesse pervenire al consumatore una lettera per raccomandata che invita lo stesso ad inviare un atto di notorietà per dimostrare il mancato possesso dell’apparecchio, ricordiamo che l’utente non è tenuto a rispondere in quanto per attestare tale situazione basta una lettera raccomandata su base di autodichiarazione.

Per tutti coloro che fossero intenzionati ad inviare una disdetta, sul sito dell’Aduc è presente un prototipo di modulo che facilita l’autocertificazione.

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