Non sono bastati gli incentivi del governo a riportare sui livelli del 2008 il mercato italiano dell’auto. Almeno, non ancora a febbraio, mese che ha beneficiato solo in parte dei bonus (approvati a Palazzo Chigi il 6 febbraio) e ha registrato 165.289 immatricolazioni, per una flessione del 24,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso; il consuntivo dei primi due mesi dell’anno parla di 323.478 immatricolazioni, contro le 452.475 del 2008 (-28,51 per cento).
I migliori e i peggiori
Tornando alle immatricolazioni di febbraio, tutte le marche hanno registrato una flessione, peraltro a doppia cifra, con la sola eccezione di Alfa Romeo trainata dal successo della MiTo (+51,2%, da 2.957 a 4.472 immatricolazioni). Peggio del mercato Fiat (-25,67%) e lievemente al di sopra Lancia (-22,3%) ma grazie al dato in controtendenza del Biscione il Lingotto (che ha chiuso la giornata di Borsa a +1,61%) mantiene la quota complessiva di mercato intorno al 32,1% registrato al 31 gennaio e un punto più in su rispetto a un anno fa. Tra i marchi più significativi, il risultato peggiore si conferma, come a gennaio, quello di Toyota, con il 41,6% di immatricolazioni in meno (da 11.759 a 6.862) e una quota che si assottiglia dal 5,38% al 4,15 per cento. Male anche le francesi: in casa Renault le immatricolazioni dalle 10.217 del 2008 scendono a 6.132 (-39,9%); Citroen accusa una flessione del 35,82%, Peugeot del 29,7 per cento. In un panorama decisamente difficile brilla Ford che sulla scia di Ka e Fiesta contiene le perdite (-8%) performando molto meglio della media di mercato. L’Ovale blu conqusita un market share del 10,23 per cento. Opel, – salendo dal 5,93% di gennaio al al 7,34% – si reimpossessa del terzo posto a scapito di Volkswagen, stazionaria intorno al 6,5 per cento.
Le previsioni per marzo
L’aria sta cambiando. Rispetto ai mesi scorsi la performance di febbraio indica comunque un passo in avanti (a gennaio si era registrato un -32%), gli ordini sono in aumento – la sola Fiat ne ha registrati 70mila, il doppio rispetto a gennaio e il il 30% in più rispetto a un anno prima – e gli operatori concordano che le misure a sostegno del rinnovo del parco auto spiegheranno pienamente i loro effetti sul versante delle immatricolazioni a partire dal mese di marzo, per il quale il Centro studi Promotor prevede significative ripercussioni: «Dalla nostra inchiesta congiunturale condotta a fine febbraio – riporta il direttore del Csp, Gian Primo Quagliano – emerge che i concessionari che hanno giudicato alta l’affluenza dei visitatori nelle show room passano dal 4% di gennaio al 59% di febbraio, mentre coloro che l’hanno valutata normale salgono dal 19% al 28 per cento».
I concessionari ritengono il livello di acquisizione «elevato» in crescita dall’1% di gennaio al 34% di febbraio. Sensazioni confermate dall’Unrae, l’associazione delle case estere presenti in Italia, con il segretario Gianni Filipponi a ricordare che «nei fatti la campagna di incentivi è partita dall’11 febbraio. Non a caso nei primi dieci giorni del mese le immatricolazioni sono state inferiori del 39% rispetto all’analogo periodo del febbraio 2008, mentre nella seconda parte la flessione si è ridotta al 18 per cento».
L’usato frena e il metano corre
Tra gli elementi più significativi emersi dai dati, la conferma del rallentamento del mercato dell’usato (-14,04% a febbraio e -15,6 nei primi due mesi) e l’impennata delle auto a metano: nel mese scorso, segnala Federmetano, gli ordini sono triplicati rispetto al 2008, quando già si era evidenziata una crescita del 30 per cento. Dietro al boom gli sconti delle case costruttrici insieme ai vantaggi derivanti dagli incentivi governativi, che per i mezzi a metano arrivano a 5mila euro per le autovetture e a 6.500 euro per i mezzi commerciali.
Fonte: Ilsole24ore.com