Il Governo ha intenzione di “spendere” un paio di miliardi di euro per tagliare l’Irap, ma c’è grande incertezza sulla platea di imprese che potranno beneficiarne; estendere il beneficio a tutte, infatti, rappresenterebbe una misura non solo dispersiva, ma anche di scarsa efficacia, ragion per cui nelle ultime ore si sta pensando di ridurre l’imposta alle imprese che chiudono il bilancio in perdita; questo al fine di evitare che sulle imprese in rosso lo Stato vada ulteriormente a gravare sul bilancio con il prelievo dell’Irap che, lo ricordiamo, non è un’imposta sul reddito.
Ma trattasi di una buona idea? Ebbene, l’ipotesi di tagliare l’Irap alle aziende in perdita non entusiasma la CGIA di Mestre, la quale nei giorni scorsi, invece, aveva avanzato la proposta di tagliare l’Irap a quelle imprese con partita IVA ma senza dipendenti, ovverosia alle ditte individuali che, come tra l’altro emerso da alcune sentenze della Corte di Cassazione, l’imposta non la dovrebbero pagare in base al fatto che i titolari di queste micro imprese non hanno lavoratori a carico. Secondo il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, il rischio è dato dal fatto che la riduzione dell’Irap per le imprese con i conti in rosso vada a conti fatti a premiare i furbi; questo in virtù del fatto che nel nostro Paese, a fronte di tante società di capitali in reale difficoltà, ce ne sono tante altre che chiudono il bilancio in rosso per non pagare le tasse sul reddito d’impresa.
La soluzione migliore, secondo l’Associazione degli artigiani mestrina, sarebbe invece quella di ridurre l’Irap a favore di quelle imprese che, nonostante la crisi, hanno continuato ad effettuare investimenti, e che si sono indebitate pur di proseguire l’attività e di salvaguardare i livelli occupazionali. Queste realtà imprenditoriali andrebbero così premiate permettendo loro di poter portare gli interessi passivi sul debito direttamente in deduzione dalla base imponibile dell’Irap; in questo modo, tra l’altro, ci sarebbe certezza di andare a premiare col taglio Irap imprese che hanno sì il bilancio il rosso, ma che realmente risultano “stressate” dalla crisi.
Fonte: Fiscoetributi.com