Secondo l’Unione Geotermica Italiana, il settore della geotermia potrebbe rappresentare non solo il futuro, ma ben presto anche il presente dell’Italia. L’energia ricavata dal calore della terra, che l’Italia potrebbe produrre in modo autonomo e in ingenti quantità, richiede un investimento di appena 400 milioni di euro di fronte al risparmio in bolletta stimato per gli italiani in 10 miliardi di euro. Se in un primo momento si può avere l’impressione di trattare di fantascienza, in realtà l’Ugi ha tutte le carte in regola per affermare che l’Italia possiede un enorme potenziale ancora nascosto.
L’Unione Geotermica Italiana chiede con vigore che sia dato maggiore rilievo alle possibilità di un settore paradossalmente ignorato: uno studio del Cnr, presentato nel giugno 2012 e basato sui rilevamenti del 2010, andava a evidenziare come in Italia solo lo 0,70% dell’energia derivasse dalla geotermia. Si potrebbe parlare di una rivoluzione geotermica che se l’Italia deciderà di abbracciare sarà foriera di benefici tanto economici quanto ambientali. Da un lato avremo il già citato risparmio sulla bolletta, ma non è da trascurare neanche il rilancio dell’economia derivante dalla creazione di posti di lavoro.
L’energia prodotta dalla geotermia inoltre, sostituendosi al petrolio, è in grado di causare un drastico calo della produzione di Co2: l’Italia avrebbe la possibilità di dare il buon esempio nella lotta ai cambiamenti climatici. A oggi si stima che nel nostro paese il settore geotermico dia lavoro a 7500 persone per una produzione pari a 1420 milioni di euro; secondo l’Ugi ancora 400 milioni di euro ci dividono dal vero salto di qualità.