Low cost, ma il prezzo sale

Le chiamano low cost, ma spesso riservano sorprese amare ai passeggeri.

Non tutte però, perché alcune compagnie si stanno industriando per attirare clienti nuovi.

Come l’inglese Easy Jet, che ha diversi collegamenti anche in Italia e che dopo la sperimentazione dello scorso aprile ha deciso di lanciare in pianta stabile il servizio di prenotazione dei posti migliori a bordo dell’aereo.

E’ anche merito del sondaggio lanciato nei mesi scorsi e che ha portato ad un risultato chiaro: il 70% dei passeggeri ritiene che ci siano sedili migliori sui quali viaggiare. Quindi chi volesse scegliere una particolare fila o un posto dovrà pagare un extra che parte da 15 euro per viaggiare davanti o nelle file corrispondenti alle uscite di emergenza e arriva fino a 4 euro per acquistare ogni altro posto specifico. Inoltre i gruppi potranno scegliere posti vicini e inserirli nella stessa prenotazione.

Il nuovo servizio sarà operativo a partire dal 13 novembre in Gran Bretagna e la settimana successiva nel resto d’Europa. Non si tratta di un’anteprima assoluta visto che già Ryanair lo aveva lanciato anche se poi aveva lasciato perdere. La maggiore compagnia low cost del mondo comunque per 5 euro propone l’opzione ‘priorità di imbarco’ che consente ai passeggeri di entrare prima degli altri sull’aereo e scegliere qualsiasi posto disponibile salvo le file 1, 2, 16, 17. In particolare queste ultime due sono due riservate al servizio di pre-selezione del posto  che costa 10 euro a tratta.

Ma un articolo pubblicato dal ‘Corriere della Sera’ e che riporta un’inchiesta di Newsweek spiega molti dei trucchi adottati dalle compagnie per alzare i prezzi dei biglietti. Sulla carta tutto in regola, ma non è mai così chiaro per i passeggeri all’atto dell’acquisto del biglietto. Perché ad esempio per imbarcare il bagaglio si può pagare da un minimo di 15 euro ad un massimo di 130 euro per la prima valigia mentre è successo di recente ad una signora inglese che aveva dimenticato di stampare la carta di imbarco che Ryanair per ristamparla chiedesse 60 euro, ovviamente a passeggero.

Complessivamente nel 2011 solo per gli extra sono stati raccolti 18 miliardi di euro, il 66% in più rispetto a due anni prima. Quella che ha incassato di più è l’americana United Continental mentre  EasyJet e Ryanair sono al sesto e settimo posto, con ricavi di 890 e 886 milioni. Alitalia non sta male con 150 milioni di euro, con un incremento del 6% rispetto al 2009. Insomma, il consiglio è sempre quello di fare attenzione.

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