Nel mese di maggio c’è stato un significativo abbassamento dei prezzi per il pane e per la pasta. A fornire questi dati è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, precisando che rispetto al mese di aprile la crescita tendenziale dei prezzi del pane passa dall’1,4% all’1,1%, mentre per la pasta si passa dal 7,7% ad una crescita tendenziale del 4,8%.
Questa è sicuramente una buona notizia per gli italiani, ed in particolar modo per i consumi di pasta visto che lo scorso anno i prezzi erano letteralmente saliti alle stelle a fronte, invece, di un drastico crollo dei prezzi all’origine del grano, al punto che anche l’Antitrust era intervenuto emettendo una raffica di sanzioni pecuniarie a carico dei produttori di pasta più importanti.
In Italia, anche per effetto dei saldi e degli sconti, a maggio l’indice preliminare dei prezzi al consumo si è attestato sotto il livello dell’1%; trattasi di un dato incoraggiante se non fosse che ancora purtroppo l’ Italia è in crisi e che quindi la discesa dell’indice del carovita è anche diretta conseguenza dei consumi stagnanti da parte delle famiglie.
Ad influire sulla discesa dell’indicatore ISTAT è stato anche il drastico abbassamento dei prezzi dell’energia, che ha maggio hanno fatto registrare un crollo tendenziale dell’11,1% rispetto al – 8,3% del mese di aprile.
Sul versante opposto, invece, sono state registrate variazioni tendenziali al rialzo dei prezzi ampiamente sopra la media per i capitoli di spesa legati alle bevande alcoliche ed ai tabacchi.
Secondo Marco Venturi, Presidente della Confesercenti, il dato ISTAT sull’inflazione di maggio conferma come la discesa dell’indice del costo della vita sia frutto di un’economia interna, che ha ancora porta avanti solo giovani disoccupati dopo la chiusura delle imprese, ragion per cui servono misure straordinarie sia nei confronti delle famiglie, sia nei confronti delle PMI.
Fonte: Prestitoblog.it