Risparmio energetico: l’obbligo di produrre energia pulita nelle case slitta al 2010

Le energie rinnovabili (obbligatorie) in tutte le case aspetteranno ancora un anno. L’obbligo doveva essere operativo da gennaio 2009. Slitterà invece a gennaio 2010.

Tra le modifiche introdotte dal «decreto milleproroghe», che, dopo il via libera del Senato ha incassato la fiducia della Camera (anche se l’approvazione definitiva della legge è in programma martedì), c’è infatti il rinvio della norma introdotta dalla legge 244 del 2007, ovvero la Finanziaria per il 2008 (Governo Prodi).

Nel dettaglio, l’articolo 1 comma 289 prevedeva che dal primo gennaio del 2009 gli edifici di nuova costruzione integrassero «impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili» per una produzione energetica di almeno 1 kW per ciascuna unità abitativa, «compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’intervento». Per i fabbricati industriali, «di estensione superficiale non inferiore a 100 metri quadrati», la produzione energetica minima richiesta arriva invece a 5 kW.

Il rinvio è stato sottolineato con disappunto, dagli Ecologisti Democratici. Stesso tono per il senatore Roberto Della Seta (Pd), capogruppo in commissione Ambiente: «Mentre in tutto il mondo si incentiva l’utilizzo delle fonti rinnovabili, anche come determinante misura anticrisi, l’esecutivo ha tolto, inopinatamente» la norma che punta sulla produzione energetica sostenibile. Contro l’approvazione alla Camera era nata anche una catena di blog.

La maggioranza spiega tuttavia che si tratta solo di uno slittamento. «Sono favorevole all’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici – ha spiegato dopo il via libera del Senato al Sole24ore.com il senatore del Pdl Giuseppe Menardi, primo firmatario dell’emendamento approvato in Commissione e recepito nel maxi-emendamento del Governo – il rinvio nasce dalla necessità che tutti gli operatori si facciano trovare pronti quando la norma sarà operativa». Ora è troppo presto: «Voglio che si parta nel momento giusto e in maniera seria». Secondo il senatore il ritardo è riscontrabile, al momento, «nella filiera industriale e nella progettazione». Non è d’accordo Marco Pigni, direttore di Aper, l’associazione italiana dei produttori da energie rinnovabili: «Non è vero che non siamo pronti: con il Conto Energia in un anno il fotovoltaico ha prodotto più di 200MW – spiega – e nella stragrande maggioranza dei casi si parla di piccoli impianti». Menardi, tuttavia, tra le motivazioni del rinvio segnala il rischio di un «ulteriore aggravio burocratico».

Fonte: Ilsole24ore.com

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