Saldi Invernali: polemiche e incertezze sulla data di inizio

Saldi invernali 2011: polemiche e malumori tra i commercianti italiani che avevano espresso formalmente la volontà di rimandare la stagione dei saldi invernali al periodo postumo all’epifania al fine di non compromettere il mercato nei giorni natalizi, una decisione questa, invece fortemente osteggiata dalle associazioni dei consumatori che, addirittura  ne avevano richiesto perfino l’anticipo.

Due posizioni assolutamente antitetiche, si direbbe, che lasciano prospettare una seguito tutt’altro che facile da gestire.

Secondo quanto dichiarato dal Codacons, anticipare i saldi invernali al 15 Dicembre potrebbe rappresentare in realtà una buonissima opportunità di guadagno anche per i commercianti, soprattutto in vista dell’ultima stagione assolutamente deleteria rispetto ai guadagni, motivo per cui, secondo l’Associazione, un eventuale posticipo della data di inizio rappresenterebbe un vero e proprio suicidio per l’economia delle famiglie e degli esercenti stessi.

Secondo il Codacons, quanto accaduto nell’ultima stagione di saldi è stata la palese dimostrazione di come le vendite scontate, in realtà, necessitino di una serie di modifiche nelle norme che le disciplinano, soprattutto se consideriamo la situazione complessa e tutt’altro che serena del Nostro Paese che, a stento e fatica, sta tentando di risollevare le proprie sorti da una crisi economica senza pari.

Il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha commentato con estrema risolutezza la notizia di un eventuale posticipo dichiarando che “ nel caso in cui si decida di rinviare i saldi invernali, con una buona certezza, questi andranno  peggio di quelli estivi; determinando d conseguenza solo il fallimento di centinaia e centinaia di attività commerciali”.

In definitiva quindi, secondo le Associazioni dei Consumatori anticipando i saldi invernali 2011 al 15 Dicembre 2010 sarà d’aiuto sia alle famiglie che potranno procedere agli acquisti senza grosse limitazioni sia ad un mercato che, altrimenti, stenterebbe a decollare.

4 Comments

  1. michele

    Credo che anticipare i saldi a metà dicembre sia un suicidio per noi commercianti.
    Il periodo del Natale è sempre stato, per noi, il più atteso dell’anno.
    Del resto, le stagioni partono sempre più tardi e questo significa che la vendita di articoli autunnali spesso salta a piedi pari. Giubbini primo peso, piumini smanicati e simili spesso rimangono negli scaffali. I costumi, d’estate, si comincia a venderli a luglio quando inizia a fare caldo e soprattutto quando iniziano i saldi. Inutile per noi commercianti acquistare i costumi a prezzo intero per venderli a prezzo scontato. A metà dicembre il capo spalla potrebbe essere venduto ugualmente, dato che la temperatura in quel periodo è rigida ma per noi vendere a prezzo pieno e vendere a prezzo scontato non è la stessa cosa. Sappiate che le ditte fornitrici non ci vendono la merce a prezzo scontato ma a prezzo pieno, quindi, di conseguenza, è nostro diritto rivendere a prezzo pieno. La dicitura “SALDI DI FINE STAGIONE” è chiara e limpida. Giusto sarebbe spostare i saldi dal 1 febbraio fino alla fine del mese, per tutta Italia senza distinzioni. Questo comporterebbe:
    A – Buoni incassi nel periodo del natale
    B – Buona affluenza nei negozi per l’inizio dei saldi
    Gli acquisti fatti in saldi dovrebbero dare la possibilità al cliente di acquistare a prezzi scontati, capi che probabilmente userà per tutta la stagione invernale dell’anno prossimo, non della stagione in corso…
    Anche per i negozianti, la vendita di fine stagione effettuata dal 1 febbraio diventa l’occasione per liberare gli scaffali da merce invenduta con la possibilità di monetizzare il più possibile e acquistare sempre merce nuova e fresca per le stagioni successive.
    Inoltre credo che 2 mesi di saldi siano troppi. Meglio concentrare il tutto in un mese (agosto per l’estate e febbraio per l’inverno)al fine di concentrare e non dilazionare il lavoro.
    Spero che chi prenderà certe decisioni, butti un’occhio anche dalla parte di chi vende.
    Michele Tambalo
    PLANET JEANS
    Legnago VR

  2. mirella verni

    Concordo pienamente con quanto scritto dal sig. Michele, la vera crisi parte da chi vende, i saldi anticipati o troppo presto ci stanno uccidendo.
    Gli aquirenti sono diventati i nostri strozzini, gia’ ad inizio stagione chiedono sconti e saldi! ma quale crisi, se poi vanno a fare la fila davanti alle grandi firme…io che sono commerciante i soldi per la borsa firmata non li spendo manco con i saldi.
    Sveglia.

  3. mirella verni

    scusate gli errori grammaticali e la pronuncia ma sono davvero nera per questa situazione.

  4. michele commerciante di bari

    Al presidente del Codacons Dott.Carlo Rienzi,chiedo se mai si è affacciato nel mondo ormai iper estenuante del commercio al dettaglio di merci varie(abbigliamento e calzature)è un decennio che la sua associazione di consumatori altro non fa che rompere il mercato richiedendo (ottenendo) le anticipazioni dei saldi di fine stagione.Io la invito presso il mio punto vendita per una intera stagione a rendersi conto della situazione che lei con altre associazioni di consumatori a reso possibile.Sono cessate tante attività nonché il licenziamento di migliaia di lavoratori del settore. Le vorrei lanciare ancora un’altro invito venga da me prenda sottomano le nostre fatture di acquisto i nostri contratti di locazione e tutte le altre spese documentabili è componga lei il prezzo giusto al quale il capo dovrà essere posto in vendita.Dott. Rienzi le faccio un terzo ed ultimo invito provocatorio prenda lei il mio posto di lavoro glielo lascio volentieri se lei mi lascia il suo incarico da presidente del Codacons. Con cordialità la saluto presidente. Michele commerciante di bari. P.S. Ci aiuti lei presidente visto che le nostre associazioni nulla fanno per questo problema. Le ricordo presidente che anche noi siamo consumatori,e non avendo marginalità sui prodotti che vendiamo certamente non lo potremmo essere a pieno.

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