Un generatore in grado di usare l’olio vegetale fritto che i ristoranti butterebbero via per produrre una parte dell’energia elettrica di cui essi hanno bisogno. Sarà che gli americani, con la loro passione per i cibi fritti e rifritti, di olio ne consumano a fiumi.
Però di strada ne hanno fatta tanta da quando, qualche mese fa, con il prezzo della benzina alle stelle, hanno cominciato a mettere olio fritto nei motori delle automobili al posto del gasolio.
Il generatore che ricava energia elettrica dall’olio vegetale fritto si chiama Vegawatt, ed è prodotto dalla Owl Power Company, con sede nel Massachusetts. Il sito internet della società ne dice gran meraviglie. Manca solo il prezzo.
Comunque non è certo un’idea da buttare. L’olio fritto diventa un biocarburante “buono”, prodotto dagli scarti anzichè da colture che sarebbero in grado di fornire cibo agli uomini. Poi, si può anche dire che gli americani mangiano troppo e friggono troppo. Ma è un altro paio di maniche.
Comunque Vegawatt fa tutto da solo. Ha più o meno le dimensioni di un freezer, ed include una sorta di raffineria che trasforma l’olio fritto in carburante.
Non consuma energie fossili, e dunque riduce le emissioni di anidride carbonica, il gas dell’effetto serra.
Riciclando l’olio fritto, un ristorante sarebbe in grado di autoprodurre un quarto dell’energia elettrica necessaria per illuminare i locali e scaldare l’acqua.
Fonte: Blogeko.libero.it