Oltre 23mila segnalazioni di disservizi e ritardi raccolte nel solo 2010. E’ questo il voluminoso bilancio del 14° Rapporto ‘Pit Salute’ che è stato stilato da Cittadinanzattiva e Tribunale del Malato. Emergono tutti i limiti della sanità italiana, ulteriormente penalizzata dai continui tagli operati per ragioni economiche.
Uno dei dati più significativi è quello che riguarda le disattenzioni del personale sanitario, ossia quelle condotte che non hanno provocato danni ma avrebbero potuto farlo, che sono crescite dal 2009 al 2010 fino a toccare un 12,9% complessivo delle segnalazioni di negligenza. Anche se la parte del leone ancora una volta arriva dalle denunce sui presunti errori diagnostici e terapeutici, scesi comunque dal 63 al 58,9%.
E soprattutto è diventata una via crucis prenotare un esame: ci vogliono infatti anche dodici mesi per una mammografia e 10 per una Tac. Ma ci sono anche altri dati essenziali che emergono dal Rapporto, quasi tutti imputabili ai tagli nelle strutture pubbliche. Come i pronto soccorso, che dai disservizi lamentati nel 2009 che erano pari al 29,8% delle segnalazioni è lievitato al 41,4% dell’anno passato. Il pronto soccorso e’ giudicato carente per le lunghe attese (42,1%), per il trasporto in ambulanza (29,4%, +19,3% sul 2009) e per la scarsa trasparenza nell’assegnazione dei codici relativi alle urgenze (28,5%).Tra le cause principali i tagli ai posti letto, il blocco del turn over e la riduzione di alcuni servizi territoriali.
Non va certo meglio quando si debbano affrontare i sanitari per il riconoscimenti di invalidità e handicap. Le lamentazioni dal 9,1% del 2009 salgono al 10,3% nel 2010. Tra i problemi più evidenti c’è l’esito dell’accertamento sanitario (cresciuto dal 28,2% del 2009 al 35,3% nel 2010).
E ancora la percentuale di invalidità assegnata dai medici è giudicata inadeguata dal 40% dei cittadini, così come tra le difficoltà maggiori ci sono i mancati riconoscimenti di accompagnamento, con il 47,8% delle segnalazioni. Inoltre ad ostacolare i cittadini c’è la consueta lentezza dell’iter burocratico (26,3%) che si accompagna ai tempi lunghi per ottenere i benefici e le agevolazioni (23,8). In media si attendono 5 mesi e mezzo per la prima visita, 9 mesi e mezzo per il verbale di invalidità o handicap e 11 mesi e mezzo per l’erogazione delle indennità economiche, per un totale di attesa superiore ai due anni.